Anche queta mattina la CGIL con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e alcuni Consiglieri comunali delle minoranze ha svolto un presidio dinanzi ai cancelli dell’ex caserma Campomizzi, sede dell’azienda per il diritto allo studio.
Le Consigliere e Consiglieri comunali della minoranza Stefania Pezzopane, Lorenzo Rotellini, Simona Giannangeli, Alessandro Tomassoni presenti al presidio hanno sostenuto di aver assistito ad uno “spettacolo desolante e vergognoso per la nostra città”.
Questi infatti lamentano la totale assenza di coloro che hanno ruoli apicali all’interno dell’azienda. Ricordiamo che ci venti lavoratori che stanno perdendo il posto di lavoro.
“Ad università riaperta e lezioni riprese, ancora le attività non ripartono ed i comunicati trionfalistici dei giorni scorsi lasciano il tempo che trovano” proseguono i Consiglieri sottolineando anche la continua precarietà a cui sono costrette le famiglie coinvolte a causa delle “decisioni prese e poi annullate, accordi fatti al tavolo in Prefettura non mantenuti, studenti ancora a casa e lavoratori senza lavoro.”
Al di là dei cancelli la delegazione però non ha trovato nessuno ad ascoltarli infatti non erano in sede né la Presidente Morgante, né il Direttore Valente, né i funzionari che avrebbero potuto fare luce sull’annunciata assunzione di 10 dei 20 lavoratori, per sapere chi erano, quante ore di lavoro sono previste, quale trattamento salariale, se e come è stata applicata la clausola sociale.
I consiglieri raccontano “Abbiamo atteso più di due ore che qualcuno informasse sindacati e lavoratori poi siamo entrati nella palazzina che già dal primo ottobre avrebbe dovuto ospitare gli studenti: una desolazione, la mensa deserta, le stanze che dovrebbero accogliere gli studenti vuote, gli sportelli per gli studenti vuoti. Assistiamo in diretta all’arrivo di studenti fuori sede che chiedono di sapere se sono inseriti nelle graduatorie degli 80 ammessi, ma nessuno risponde loro perché non fanno entrare" e nel concludere affermano “Asserragliati nel nulla delle decisioni politiche ed amministrative, con amministrazioni regionali e comunali convinte che basta un po’ di fuffa, annunci e conferenze stampa farlocche, qualche concerto ed evento notturno per fare una vera città universitaria.”
A fronte di tutto ciò i Consiglieri chiedono le dimissioni della Presidente dell’ADSU e un’iniziativa straordinaria della regione Abruzzo per L’Aquila e l’attivazione immediata del Tavolo per L’Aquila città Universitaria con tutti i soggetti interessati così come già proposto e votato all’unanimità dal Consiglio comunale.