I Consiglieri regionali Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci, assieme al responsabile del dipartimento delle politiche urbane e territoriali del PD regionale Quirino Crosta hanno diffuso una nota, dopo la conferenza stampa di stamattina, con la quale avanzano delle proposte di modifica della legge urbanistica regionale, che non viene aggiornata ormai da quarant’anni. (l.r. n. 18/1983)
Numerosi sono stati in questi anni gli annunci di un tempestivo aggiornamento e gli impegni presi e mai mantenuti con il Consiglio regionale. “Nonostante la transizione ecologica e l’azzeramento del consumo di suolo costituiscano ormai obiettivi indifferibili per le pubbliche amministrazioni - e quindi presupposti imprescindibili nella maggior parte degli interventi -, la Regione Abruzzo continua ad essere subordinata ad una legge urbanistica obsoleta e non al passo con le nuove strategie di pianificazione.” Queste le parole scritte nella nota.
Inoltre, nel comunicato vengono riportati i provvedimenti ad hoc messi in atto più per l’esigenza di risolvere qualche problema specifico che per la necessità di una visione di insieme. O Almeno questo è quanto sostengono i consiglieri:
• A settembre 2020 (L.R. n. 29/2020), in piena pandemia, il covid è stato utilizzato come pretesto per una cospicua modifica della legge dell’83, fortunatamente poi, almeno in parte, cassata dal Governo.
• Con la recente L. R. n. 28/2022 dell’ottobre 2022, la Giunta Marsilio ha invece introdotto il “condono preventivo”, un’ulteriore modifica che ha come unico scopo quello di incentivare la realizzazione di sottotetti “abitabili” con promessa di sicura sanatoria, riuscendo a superare persino la Regione Lombardia, dove il recupero abitativo è possibile a tre anni dall’agibilità (non uno come in Abruzzo).
• Ora infine la Giunta ha proposto un progetto di legge (PDL n. 252/2022) che sotto il vessillo della riduzione del consumo di suolo, del recupero del patrimonio edilizio e della rigenerazione urbana rischia di celare un duro attacco ai nostri paesaggi rurali ma anche ai borghi e alle zone “B” di testimonianza culturale.
Il gruppo del PD in Consiglio regionale ha richiesto l’audizione dell’Istituto nazionale di urbanistica (INU), di Italia Nostra, di Slow food, della Federazione interregionale degli ordini degli architetti PPC Abruzzo-Molise, del WWF e della Provincia di Chieti e non ultima la “Soprintendenza Archeologica, beni ambientali e paesaggio”, che hanno fornito dei suggerimenti migliorativi per centrare il reale obiettivo del consumo di suolo zero, in una Regione in cui il dato in questione, stando all’ultimo rapporto Ispra, è tra i peggiori d’Italia. Anche il PD ha proposto oltre 60 emendamenti di merito, nell’ottica di favorire il recupero della permeabilità dei suoli, preservare e tutelare il paesaggio e l’ambiente. Tuttavia, nessuna delle proposte presentate da ordini professionali, associazioni ed enti è stata accolta. Idem per gli emendamenti, che non sono stati neanche messi in discussione, sfruttando l’art. 70 del regolamento dei lavori del Consiglio regionale che prevede la possibilità di andare direttamente in aula se sono trascorsi 45 giorni dal deposito del progetto di legge.
Nella conferenza stampa che si è tenuta stamattina Crosta, Pietrucci, Blasioli, Pepe e Paolucci hanno sottolineato che a 16 mesi dalla fine di questa consiliatura, c’è il rischio che venga tradito da parte della Giunta Marsilio l’obiettivo di una nuova legge urbanistica regionale, e hanno dichiarato che dietro questa promessa disattesa c’è in realtà la volontà di stravolgere a fine edificatori la pianificazione regionale, mortificando i PRG comunali.
Nel testo della proposta di legge si parla di contenimento del consumo di suolo, riordino territoriale e valorizzazione di terreni agricoli, ma, dichiarano i consiglieri “ si ottiene un risultato esattamente opposto, con delocalizzazione di volumetrie nei centri antropizzati, senza le procedure già previste dall’art. 2 della legge 49/2012 (recepimento del decreto sviluppo), con le premialità del decreto sviluppo, la monetizzazione degli standard qualora assenti e la riduzione dei contributi di costruzione fino al 50% se destinata all’abitazione del proprietario o all’avente titolo”.
Inoltre i Consiglieri hanno scritto nel loro documento che “Le previsioni di questa proposta di legge dispongono che, le volumetrie dei fabbricati “a prevalente destinazione residenziale” ubicate in:
- zona agricola e non più funzionali all’attività agricola
- aree caratterizzate da dissesto idro-geomorfologico e suscettibili di instabilità sismoindotta
- aree ad alta valenza paesaggistica, aree protette e aree soggette a vincolo di tutela ai sensi del codice dei beni culturali
- aree individuate dai Comuni nei propri piani urbanistici come non più compatibili con gli indirizzi di pianificazione comunale
possano essere delocalizzate, nell’ambito dello stesso Comune, nelle zone B e C di Piano regolatore, potendo usufruire di tutte le premialità del decreto sviluppo (sia al livello di cubature che di monetizzazione) e con incentivanti riduzioni dei contributi di costruzione (del 50%).
Inoltre sono state evidenziate delle criticità alle quali i consiglieri hanno tentato porre rimedio con loro emendamenti
In conclusione il gruppo dem ha dichiarato "Ancora una volta alla giunta Marsilio manca una visione ampia e d’insieme, l’unica che avrebbe consentito di ridurre il consumo di suolo in vista degli obiettivi del 2030. Si sceglie piuttosto di modificare alcuni aspetti della legge urbanistica regionale nascondendoli dietro ambizioni che vengono sovvertite nella reale applicazione della norma. Un modus operandi che per la prima volta viene applicato ad una materia delicata come quella urbanistica, che dovrebbe contemplare il coinvolgimento di tutte le forze sociali, associative e politiche, e invece viene affrontata senza alcuna discussione, neppure degli emendamenti presentati. Un vero attacco alla diligenza, senza alcun confronto.” Questo è quanto dichiarato in conferenza stampa questa mattina e inoltrato alla stampa nel documento riassuntivo