Nel Consiglio Comunale di oggi si sarebbe dovuto discutere di assegni di cura, di movida, scuole e di sicurezza stradale, ma tutto ciò non è accaduto.
La fotografia emersa dalla seduta di oggi è quella di un’assise in panne con scontri muscolari fra maggioranza ed opposizione. Fra una maggioranza spavalda intenta a dominare lo scenario politico ed un’opposizione che non riesce ad uscire dal suo ruolo di minoranza, che resta ferma tanto da non riuscire a discutere i propri ordini del giorno.
Lo scontro di questa mattina si è aperto sul tema della movida e del disagio giovanile, questione che da tempo è al centro del dibattito all’interno della quale sono intervenuti in diverso modo i gruppi consiliari, i movimenti e tutte le parti coinvolte.
Il gruppo del Passo Possibile circa un mese fa richiese che la terza commissione del consiglio comunale, dedicata alle politiche sociali, affrontasse questo tema. Ben quattro sedute di questa commissione sono state svolte all’interno delle quali è stato costruito un percorso comune per giungere alla sottoscrizione di un ordine del giorno condiviso da maggioranza ed opposizione. Non è notizia di oggi che questo percorso è saltato di colpo, con la maggioranza che nella quarta seduta della terza commissione sulla movida ha presentato un documento differente da quello dell’opposizione esautorando quanto fatto fino a quel punto.
La discussione all’interno del Consiglio di stamattina fra gli altri prevedeva proprio l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni sul tema della movida, ma si è arenata ancor prima di cominciare.
Immediatamente dopo l’appello il consigliere Fabio Frullo, presidente della terza commissione, ha richiesto uno strappo alla regola al presidente Santangelo, chiedendo l’inserimento di un ordine del giorno all’ultimo momento facendo leva sull’urgenza di tale questione.
L’ordine del giorno riguardava proprio la questione della movida. Questa richiesta ha acceso le furie dell’opposizione che ha interpretato questo gesto come il proseguo di un’operazione di “castigazione” dell’opposizione, cominciata in sede di commissione e proseguita in Consiglio.
La versione dei consiglieri dell’opposizione, infatti, racconta di una maggioranza intenta a farsi valere e a relegare la controparte, a cominciare dai percorsi di costruzione dei documenti fino al sabotaggio di questi ultimi per presentarne altri all’ultimo momento in modo tale da mettere il cappello sul tema del momento. Almeno questo è quanto si evince dalle parole di coloro che si sono pronunciati contro l’ammissibilità dell’ordne del giorno all’interno della seduta da parte della presidenza del consiglio. In tutto ciò da questa parte è stato intesa l’operazione di Frullo come l’utilizzo di un mezzo regolamentare per mettere in atto un atto politico oltraggioso. Fra gli intervenuti i consiglieri Tomassoni, Romano, Pezzopane, Verini, Giannangeli, Rotellini, Iorio e Palumbo.
Per la maggioranza invece si tratta semplicemente di voler dare completezza alla discussione, di voler affrontare il tema del disagio giovanile. A queste motivazioni si aggiungono quelle regolamentari, sfuggendo dal piano politico, secondo le quali sarebbe legittimo inserire l’ordine del giorno nonostante il poco preavviso a causa delle urgenze e poiché, come ha affermato il Presidente Santangelo, l’articolo 51 del regolamento del Consiglio Comunale, che regola l’inserimento degli ordini del giorno, è stato sempre interpretato nella sua accezione più ampia dall’assise civica, evitando in ogni modo censure. Questo ciò a cui si sono appellati i consiglieri intervenuti Frullo, Santella, Ferella.
Nonostante i tentativi di sviare il problema, fra legittimazioni e richieste di rispetto, la seduta è deflagrata.
L’ordine del giorno è stato dichiarato ammissibile dal presidente Santangelo e il suo inserimento è stato posto al voto dell’assemblea. I voti della maggioranza hanno reso possibile l’operazione di inserimento nonostante i voti contrari delle opposizioni.
I Consiglieri d’opposizione dinanzi alla mancanza di ascolto hanno perso le staffe, fra Palumbo che ha tentato di rinviare la seduta appellandosi alla necessità di consultare gli ordini del giorno a causa delle modifiche e le grida di Rotellini e Romano contro quanto stava accadendo.
La baruffa si è conclusa con la richiesta di rinvio da parte di Romano e Tomassoni dei punti all’ordine del giorno che loro stessi avevano presentato e l’uscita dalla sala Spagnoli di tutta l’opposizione compatta, azione che è stata salutata dai consiglieri di maggioranza fra selfie e sorrisi.
La seduta è proseguita con la relazione dell’assessore Taranta e l’approvazione della presa incarico di alcuni territori delle frazioni a favore del comune, dando seguito alle delibere di giunta.
In conclusione, di movida, assegni di cura, scuole e sicurezza stradale non si è parlato e per giunta lo spettacolo per quanto avvincente di certo non è stato decoroso né produttivo in particolare per la tenuta e il rispetto delle istituzioni e la dignità democratica della città.
Che sia colpa di un’opposizione che si sente incompresa e incapace di collaborare o di una maggioranza prepotente sta al lettore dirlo, ma a noi sta riconoscere la presenza di un problema.