"La Questura dell'Aquila torna ad avere la centralità che merita. Nel giorno più difficile per la città dell'Aquila arriva un regalo dal Consiglio dei ministri. In qualità di parlamentari abbiamo vigilato che non ci fossero intoppi nell'iter che il decreto stava percorrendo, già pronti, nel caso fosse servito ad intervenire in fase di conversione con una aziome emendativa. Questo non è stato necessario". Lo dicono i parlamentari di Fratelli d’Italia eletti in Abruzzo, Guido Liris, Etelwardo Sigismondi, Guerino Testa, Fabio Roscani e Rachele Silvestri dopo l'approvazione ieri da parte del Consiglio dei ministri del cosiddetto decreto Pa.
"Lo dobbiamo al governo Meloni - proseguono i parlamentari - che dopo anni ristabilisce la 'classificazione' perduta con il governo Conte I che comporta, tra le altre cose, maggiori unità in pianta organica. Questo significa un ritorno in prima fascia, quello cioè che compete ad un capoluogo di regione, 40 unità di personale in più che rappresentano maggiore sicurezza e presidio del territorio".
"Il risultato non era scontato. È la testimonianza del lavoro che il Governo Meloni e la maggioranza di centrodestra a trazione Fratelli d'Italia stanno portando avanti per il nostro territorio" rilevano. "L'attenzione dell'esecutivo ai territori conferma la sensibilità alle istanze di cui i rappresentanti abruzzesi a Roma quotidianamente si fanno portavoce".
La risposta del Partito Democratico
E’ l’ultima frontiera della propaganda politica, evidentemente. Il Governo di turno, a trazione centrodestra, adotta provvedimenti penalizzanti per il territorio, Regione Abruzzo e Comune dell’Aquila difendono le scelte dell’esecutivo accusando le opposizioni di sciacallaggio, per poi festeggiare, intestandosi il risultato a mezzo stampa, allorquando si fa marcia indietro. Una sorta di coazione a ripetere: creo il problema, risolvo il problema che ho creato. E’ accaduto con il superbonus per le aree sisma, nei giorni scorsi; accade oggi con il ripristino della Questura dell’Aquila in “fascia alta”, quella che spetta, di diritto, ad un capoluogo di Regione.
"Ricorderete - prosegue la nota - che l’allora Governo Conte I, con Matteo Salvini ministero dell’Interno, aveva di fatto declassato la Questura del capoluogo: Biondi si affrettò a dichiarare che – citiamo le sue parole – “l’organico e le prerogative sarebbero rimaste inalterate”, anzi “la nuova classificazione” avrebbe garantito “una maggiore permanenza dei questori in città”.
"Quattro anni dopo, però, lo stesso Biondi - nel giorno del silenzio e della memoria – festeggia per il ripristino della “fascia alta”, contenuta nel decreto sulla Pubblica amministrazione varato dal Consiglio dei Ministri, parlando di potenziamento della Questura: “più personale, più sicurezza, più controllo del territorio” scrive il sindaco dell’Aquila, sottolineando l’impegno del Governo Meloni. Se non è schizofrenia, poco ci manca. Se la Questura dell’Aquila non era stata depotenziata dalla Lega, come si affrettò a dichiarare Biondi nel gennaio 2019, che cosa si sta rivendicando esattamente oggi? Verrebbe da consigliare a Biondi di uscire dal turbinio della comunicazione politica ai fini della propaganda, ma crediamo sia, ormai, praticamente impossibile".