Martedì, 30 Settembre 2014 19:10

Senatrici a confronto: Pezzopane (Pd) e Pelino (Fi) votano allo stesso modo 8 volte su 10

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Grande coalizione. Da anni, ormai, sentiamo questa espressione, entrata a far parte dell'immaginario comune della seconda Repubblica all'affacciarsi della crisi economica, e al tramontare dell'ultimo governo Berlusconi. Da tempo, poi, sentiamo dire che i principali partiti alternativi - almeno sulla carta - dell'arco costituzionale, Partito Democratico e Forza Italia, starebbero di fatto convergendo sulla figura di Matteo Renzi, premier giovane e spregiudicato. Personaggio perfetto del centrismo maggioritario da Ventunesimo secolo.

Ma, nei fatti - e non nelle interviste televisive - quanto democrat e forzisti votano allo stesso modo, nei provvedimenti cruciali del Parlamento Italiano? A vedere il sistema di ricerca messo a punto da Openparlamento (strumento dell'associazione Openpolis, osservatorio della politica che si occupa di trasparenza e accesso ai dati pubblici) sembrerebbe proprio che molti parlamentari, seppur seduti sui banchi opposti dell'aula, farebbero convergere il proprio voto anche su tematiche cruciali.

La percentuale dei voti convergenti, poi, sale vertiginosamente quando ad essere confrontati sono parlamentari del Partito Democratico di mozione renziana, e colleghi di Forza Italia berlusconiani di ferro. Insomma, i voti in Parlamento dimostrano che il Partito Democratico, nell'ultimo biennio, è sempre più centro e sempre meno sinistra, e che il Cavaliere di Arcore regge ancora il pallino del gioco su determinate tematiche.

Prendiamo il caso, ad esempio, di due senatrici abruzzesi: l'aquilana Stefania Pezzopane (ex comunista convertitasi al renzismo) e la sulmonese Paola Pelino (fedelissima berlusconiana). Dai dati incrociati da Openparlamento emerge chiaramente che le due hanno espresso in aula lo stesso voto 4568 volte (79.9%) nelle 5718 votazioni in cui sono stati entrambe presenti. Cifre interessantissime, soprattutto se si considera la bassa percentuale di "ribellione" nel voto rispetto alle indicazioni di partito (entrambe sono sotto l'1% di "voti ribelli") e il voto ugualmente espresso su tematiche calde.

Sia Pezzopane che Pelino infatti sono favorevoli alla realizzazione del Tav Torino-Lione, all'introduzione del delitto di tortura, alla proroga delle missioni militari all'estero, alla partecipazione al programma sugli aerei di guerra F-35 e, non ultimo, alla fiducia al defunto governo Letta, sostenuto dai rispettivi partiti di appartenenza. Insomma, 8 volte su 10 Stefania Pezzopane e Paola Pelino votano allo stesso modo, su tematiche cruciali per il futuro del Paese e su argomenti che, almeno una volta, erano balduardi delle rispettive appartenenze partitiche.

Poi, tornate in Abruzzo, si spogliano della metropolitana beltà riservata a deputati e senatori, e tornano ad essere alternative tra loro - perlomeno, sulla stampa - su temi come commissariamenti regionali e ricostruzione del cratere. Ma, alternative a cosa?

Ultima modifica il Martedì, 30 Settembre 2014 19:59

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