Domenica, 05 Ottobre 2014 10:24

Festival della montagna, presentato Progetto Gran Sasso AnnoZero

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In un Auditorium del Parco pieno, a coronamento di una giornata che ha visto migliaia di persone - adulti e bambini - attraversare il villaggio allestito per la prima edizione del 'Festival della Montagna', è stato presentato alla città il progetto 'Gran Sasso Anno Zero' che ha fortemente voluto la tre giorni dedicata alla montagna.

Il progetto era già stato presentato lo scorso marzo: "Nel periodo successivo ci siamo trovati in un momento di stasi - raccontano i ragazzi dell'associazione - allora ci rendemmo conto che aspettare che qualcun altro facesse qualcosa era sbagliato, e lanciammo l'idea del festival. Senza sapere esattamente come fare e con quali finanziamenti siamo andati avanti, fino alla riuscita di questi giorni".

Ed effettivamente il Festival della montagna - organizzato insieme al Comune dell'Aquila - sta andando oltre le aspettative: al di là del boom di presenze, la tre giorni pare stia davvero riuscendo nell'operazione culturale che si era preposta e cioè quella di far tornare L'Aquila a pensarsi nuovamente per quello che è, una città di montagna.

Per troppo tempo la cultura legata all'alta quota è rimasta come sepolta, almeno rispetto alla massa cittadina, rimanendo un qualcosa legato semplicemente ad un élite di specialisti e appassionati o, peggio, è degenerata in un discorso legato alla politica e alle sue clientele tramite il Centro Turistico.

La tre giorni si sta ponendo invece come fautrice di una sorta di rivoluzione copernicana: il Gran Sasso e la cultura ad esso legata, infatti vengono posti al centro dell'idea di sviluppo della città, e il Festival in tal senso sta costituendo l'impulso che serviva per iniziare questa rivoluzione.

"Sul turismo questo territorio può puntare - ha affermato nell'auditorium il Presidente dell'associazione GranSasso AnnoZero, Federico Bologna - non ci sono molte alternative ed è difficile pensare all'arrivo dell'impresa che viene a dare posti di lavoro. Il modello di sviluppo va ripensato e per farlo è necessaria prima di tutto un'attenta e più approfondita pianificazione dopo la quale va individuata un'adeguata strategia e modelli di gestione efficienti ed efficaci. Va creata - ha proseguito Bologna - una cabina di regia all'interno della quale vanno coinvolti tutti i portatori di interessi: gli agricoltori, gli artigiani, la cultura, la ricerca, le attività sportive. Solo così potremmo creare un modello di sviluppo; dall'altro lato c'è la depressione e l'emigrazione verso altre terre. Non possiamo lasciarci sfuggire questa occasione perché non sarà con la ricostruzione delle case che risolleverà questo territorio. C'è bisogno di fiducia e chi ha un alternativa di sviluppo diversa la presenti".

Un dibattito sulla montagna portato finalmente negli spazi pubblici della città e finalmente alto, basato su un Know how, spesso sconosciuto da chi negli ultimi anni si è trovato ad amministrare. Il tutto in ottica di positiva e propositività, un atteggiamento forse nuovo per una città più incline al lamento, in cui però si sono volute anche approfondire le criticità ben note sul Gran Sasso.

"All'interno del progetto AnnoZero mi sono occupato di piste di fondo - ha dichiarato nel suo intervento la guida alpina Marco Zaffiri - non capisco perché non si faccia dato che c'è già il tracciato della strada e quindi non sarebbero necessarie neanche speciali autorizzazioni dal Parco, ma servirebbe solo battere la pista e tanta voglia di lavorare. Poi ci sono chiari errori di gestione: perché - si è chiesto Zaffiri durante l'incontro di ieri - fare la manutenzione della funivia a settembre peraltro dopo un'estate pessima? E' chiaramente sbagliato, si dovrebbe fare ad ottobre. E ancora perché non ci sono linee di bus che portano i ragazzi dalla città alla base della funivia per sciare? E perché alcune strade di montagna vengono chiuse nonostante siano accessibili? Stessa cosa per le assurde ordinanze fuori pista che vietano lo sci d'alpinismo su ogni terreno d'avventura. Tutto questo rende impossibile il mio lavoro e allontana i turisti che riusciamo ad attrarre".

Ma per questa stagione invernale Campo Imperatore disporrà delle novità presentate nei diversi progetti? Per quanto riguarda lo snow park in un primo momento sembrava si potesse finalmente realizzare già da questa stagione e invece per una serie di lungaggini tecnico-burocratiche con il Parco, non ci sarà, almeno per come era stata progettato lungo la vecchia Scindarella. Qualcosa di simile però si farà comunque al lato delle Fontari, come accaduto in maniera ridotta e praticamente volontaria negli ultimi anni, ma "con un gatto delle nevi assegnato e due dipendenti per la sua continuativa gestione" ha annunciato il direttore del Ctgs Marco Cordeschi.

Dalla prossima primavera invece potrebbero partire i sei sentieri per l'attività ciclistica di down hill, sempre lungo la Scindarella. Mauro Egidi dell'associazione Paradelta che cura i voli con il parapendio sul Gran Sasso, ha ribadito nuovamente la necessità di dotarsi di una centralina per il monitoraggio del vento dal costo di sole mille euro, necessaria per conoscere le condizioni prima di arrivare in quota ed utile anche per i soccorsi. Alle critiche il Presidente del Centro Turistico, Umberto Beomonte Zobel, ha risposto affermando che "quest'anno la maggior parte delle risorse sono state impiegate per erigere il difficile bando per le nuove Fontari".

Per il Vice Presdiente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, "è una follia che il pubblico gestisca delle stazioni di sci. Il Ctgs è virtualmente chiuso perché genera perdite che non si possono più tollerare per legge. La gestione degli impiantiu va privatizzata". Sulle Fontari Lolli non ha ripensamenti: "L'impianto si deve spostare perché sorge su un posto sbagliato troppo esposto al vento, e i soldi vanno spesi per farlo meglio". Ma per quest'anno con la procedura di Via ancora bloccata in Regione, i lavori non sono nemmeno partiti e ci si appresta a far ripartire le vecchie Fontari con 200mila euro, "l'alternativa era chiudere e non si può". Lolli poi si è soffermato sulla necessità di riaprire la via ferrata del Brizio "che è chiusa ma le persone continuano a farla in maniera pericolisissima".

Chiamato sul palco, il Sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, riferendosi al Ctgs, ha affermato: "Dal 2007 stiamo tenendo disperatamente in vita un qualcosa che è morto a livello culturale, storico e gestionale. Nel 2007 ho dovuto scegliere se portare i libri contabili alla magistratura o provare a tenerlo in vita, scegliendo la seconda".

Così Cialente è tornato a denunciare l'inerzia del Governo che condizionerebbe l'entrata di Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa che secondo il sindaco dovrebbe affittare un ramo d'azienda del Centro Turistico rilevandone parte del debito prima del bando per affidare la gestione ai privati .

"Al Ministro Guidi basta una firma su un documento già sul suo tavolo per far sì che Invitalia entri per sei mesi. La vicenda è bloccata a questo punto dai tempi dell'ex Ministro Zanonato. Quando verrà Renzi cercheremo di sbloccare anche questa situazione" ha affermato il sindaco.

Poi Cialente ha concluso ribadendo la scelta positiva della politica nell'investire nel Festival e si è lasciato a riflessioni più generali di ampio respiro: "Il Festival della Montagna è un evento importante. Segnerà uno spartiacque nella nostra città.  Finalmente si sta registrando un nuovo e deciso impegno sociale ed economico, una discesa in campo , di tanti giovani preparati nel campo del turismo. Altri stanno per farlo in altri settori. L'Aquila, a mio avviso in modo impetuoso, sta rinnovando la sua classe dirigente".

 

Ultima modifica il Lunedì, 06 Ottobre 2014 01:47

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