Di Anna Lucia Bonanni - Si è riunita stamattina nella sede di Villa Gioia la commissione Territorio e Ambiente per discutere delle problematiche e delle azioni che il Comune intende mettere in atto in materia di randagismo.
La riunione è stata convocata dal Presidente Enrico Perilli anche per portare all'attenzione dei consiglieri comunali quanto discusso ed emerso in una precedente riunione convocata lo scorso 9 settembre dal Sindaco, che dopo le dimissioni dell'ex assessore Riga ha mantenuto la delega in materia di randagismo.
Avevano partecipato allora vari soggetti coinvolti in questa materia: il dirigente del Servizio Veterinario Asl, la comandante dei Vigili urbani e le principali associazioni animaliste operanti in città, oltre ad alcuni singoli volontari.
La riunione di oggi, alla quale non era presente la Asl, ha per gran parte ripreso le proposte di azione già emerse nella precedente e fatto luce sui fondi che il Comune ha a disposizione per attuarle: in sostanza, verrà ripreso, puntualizzato e attuato un progetto del 2011 sul quale erano stati impegnati fondi non più spesi e dunque oggi residui, per un totale di 100 mila euro. Il progetto prevedeva nello specifico incentivi per le sterilizzazioni dei cani privati e campagne di informazione, sensibilizzazione e prevenzione del randagismo.
Come da più parti è stato infatti ribadito, la ricetta per la prevenzione del triste fenomeno dei cani vaganti sul territorio, si compone di due ingredienti fondamentali: adozioni dai canili e sterilizzazioni.
Il servizio sanitario della Asl effettua da molti anni le sterilizzazioni delle cagnette randagie nel canile sanitario di Collemaggio, dove è anche possibile recarsi per adottare cuccioli o cani adulti, di solito catturati dopo l'abbandono.
Il Comune mantiene poi – come stabilito dalla legge - il rifugio-canile situato tra Bazzano e Paganica, che ospita attualmente 400 cani. Con una cospicua parte dei fondi residui a sua disposizione, l'amministrazione intende oggi incentivare - secondo quanto già sperimentato con successo in passato - anche la sterilizzazione delle cagne private, da cui provengono molte cucciolate abbandonate che finiscono per alimentare il fenomeno del randagismo o per aumentare il numero dei cani presenti nel canile-rifugio, con aggravio di spesa per l'amministrazione che ha l'obbligo di farsene carico e dunque per la collettività.
Investire fondi oggi per aumentare le sterilizzazioni – questa la ratio del provvedimento che si intende attuare - significa in prospettiva diminuire il numero degli animali presenti in canile e dunque la spesa per il mantenimento del rifugio, a tutto vantaggio della collettività e dello stesso benessere animale.
Oggi, peraltro, una nuova normativa regionale impone la riduzione degli animali presenti in canile, fissando il numero massimo a 250.
Le associazioni animaliste chiamate ad intervenire nella commissione hanno messo poi in risalto l'importanza, accanto allo strumento della prevenzione, dei controlli: "In questo senso – si è detto – andrà avviato un percorso di collaborazione con la Asl per un censimento della popolazione canina attraverso la microchippatura di tutti i cani presenti sul territorio. Servirà per il controllo sui cani in ingresso al canile sanitario che spesso provengono da cucciolate private. Ma non solo, anche per attuare protocolli di adozione degli animali che possano dare garanzia sull'affidabilità dei proprietari e impedire che cani già dati in adozione ritornino indietro nei canili ( caso questo piuttosto frequente). Infine per migliorare la disciplina sul cane di quartiere" parte questa del Regolamento comunale sulla tutela degli animali, approvato nel 2003 e che sarà riattualizzato in base alle più recenti normative.
Il Comune si avvia anche a disciplinare con delibera i casi di rinuncia da parte dei padroni nei confronti del proprio animale, per gravi e comprovati motivi, e dietro pagamento della retta per il mantenimento in canile.