"Non sono arrabbiato, sono incazzatissimo".
Parole del sindaco Massimo Cialente che, nel solito post su Facebook, ha svelato di aver avuto stamane una decisa telefonata con Roma. "Sono 9 giorni che il Governo non mi fa sapere come si sostituirà Aielli - ha attaccato il primo cittadino - addirittura, mi si propongono nomi di consulenti nominati da Aielli stesso, su sua scelta, a suon di decine di migliaia di Euro. Privati professionisti, con studi anche fuori città. Ho già detto che piuttosto mi taglio la mano con la quale dovrei firmare. Sono 9 giorni che aspetto risposte".
A preoccupare Cialente è la sostituzione di Paolo Aielli che ha lasciato l'Ufficio speciale nella paralisi amministrativa - l'ex manager di Finmeccanica era l'unico Rup (Responsabile unico dei procedimenti) dell'Usra - e non solo: "Non ho certezza degli emendamenti da presentare al decreto "SalvaItalia". E' scoppiata la vergognosa tragedia dei problemi strutturali impensabili del progetto CASE, che si aggiungono alla vergogna del 10% dei MAP sequestrati da due anni. Non abbiamo soldi e risorse umane neanche per accertare la sicurezza degli edifici, alla luce del fatto che la Protezione Civile ci ha consegnato case fatte con saliva (non dico sputo per carità di patria)".
Cialente è un fiume in piena: "Sono arrabbiato perché, mentre la Banca d'Italia mi dice che la situazione economica aquilana è disperante, ancora non so come affronteremo e con quali fondi la ricostruzione. Cosa raccontiamo agli aquilani? Quali speranze o certezze possiamo dare?".
Poi, il primo cittadino nega di essere imbarazzato dalle vicende private della senatrice Pezzopane che, anzi, difende a spada tratta: "Di fronte a questo scandalo internazionale, di fronte al fatto che ci hanno nuovamente mollato, si parla di Stefania non per le battaglie che sta facendo, ma perché con coraggio si è sottratta all'adorato gossip dei salottini e dei bar e con trasparenza ha fatto vedere la sua vita anche privata. Mi spiace per Simone, per la famiglia di Stefania. Se gli aquilani devono parlare, li invito a parlare e scrivere al Governo chiedendo perché ancora Magani non ha un sostituto (e le imprese falliscono), perché nessuno segue più L'Aquila, perché Aielli, nominato al Poligrafico dal Governo ancora non si sostituisce, e soprattutto perché il Governo (per continuità amministrativa) e la Protezione civile non ci chiedono scusa per i balconi che crollano. Cominciamo a parlare della vita della città, non parliamo delle vite degli altri".
Insomma, l'atmosfera è sempre più infuocata, a qualche giorno dall'annunciata visita in città di Matteo Renzi che dovrebbe essere a L'Aquila il 15 ottobre. Anche se non c'è nessuna conferma. Chissà se il Presidente del Consiglio, tra una fiducia e l'altra, avrà tempo di rispondere alle domande accorate del sindaco - esponente del suo stesso partito - e di occuparsi, anche solo qualche ora, della vicenda aquilana.