Venerdì, 10 Ottobre 2014 16:42

Abruzzo: Tar rigetta ricorso Chiodi contro risultato elezioni regionali

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Il Tar dell'Aquila ha rigettato il ricorso per l'annullamento delle elezioni regionali del 25 maggio scorso, o meglio dell'atto di proclamazione degli eletti, con richiesta di nuove elezioni.

A vincerle era stato il centrosinistra, con il presidente Luciano D'Alfonso (Pd) che aveva spodestato il governatore uscente di Forza Italia Gianni Chiodi.

A rivolgersi ai giudici amministrativi, oltre allo stesso Chiodi, erano stati l'ex presidente del consiglio Nazario Pagano, gli ex consiglieri Nicoletta Verì, Alessandra Petri, Carlo Masci.

In giudizio si erano costituiti anche tutti i consiglieri dell'attuale maggioranza chiedendo il rigetto del ricorso.

I ricorrenti avevano rilevato l'esistenza di presunte irregolarità varie nel procedimento di ammissione delle liste dei candidati e sulla stessa candidatura di D'Alfonso.

Tra gli altri rilievi presentati nel ricorso quello che "i nomi dei candidati sarebbero stati trascritti successivamente alle firme degli elettori presentatori".

I ricorrenti avevano rilevato, in particolare, un "difetto di compatibilità cronologica", notando che "tutti i collegamenti recano la data del 24 o 25 aprile 2014" mentre le firme sarebbero state apposte prima della dichiarazione di apparentamento.

Una parte del ricorso riguardava problemi di corretta applicazione della legge elettorale regionale che i ricorrenti avevano considerato di difficile interpretazione e con difetto di costituzionalità.

La Giunta regionale d'Abruzzo può dunque rimanere in sella, almeno fin quando, in caso di appello, il Consiglio di Stato non deciderà diversamente.

"Le presunte irregolarità evidenziate dalla passata amministrazione regionale - commenta il capogruppo consiliare del Pd Mariani - erano infondate ed il tribunale ha giustamente ribadito la legittimità degli atti. Che si trattasse di un ricorso infondato lo avevamo detto da subito. In effetti il pronunciamento della prima sezione non lascia spazio alcuno a dubbi di sorta e dunque la maggioranza rimane al suo posto a guidare la decima legislatura all'Emiciclo. Si è trattato - prosegue l'esponente del Pd - di un goffo tentativo di delegittimare la volontà del popolo abruzzese - che a maggioranza aveva indicato in Luciano D'Alfonso la speranza per far ripartire la nostra regione. A poco più di 100 giorni di governo anche la magistratura ha ribadito che le elezioni sono state vinte dal centro sinistra. Incassiamo questa sentenza - conclude Mariani - come un ulteriore sprone per continuare a lavorare alacremente per il presente e per il futuro dell'Abruzzo, proseguendo per fatti concreti, a differenza di chi ha pensato soltanto a mantenere la propria poltrona"

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