Giovedì, 16 Ottobre 2014 01:20

Ricostruzione, traballa il coordinatore dei sindaci delle aree omogenee Nusca

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Un altro scossone potrebbe abbattersi sulla già traballante governance della ricostruzione, rimasta orfana di due figure cardine come Giovanni Legnini e Paolo Aielli e con un direttore regionale dei Beni culturali a scartamento ridotto.

Qualche giorno fa, nel Comune di Rocca di Mezzo, si è consumata una rottura politica tra il sindaco Mauro Di Ciccio e il suo vice, Emilio Nusca (entrambi Pd).

Quest'ultimo, com'è noto, è anche il coordinatore dei sindaci dei Comuni del Cratere. Il casus belli è stato un voto su un regolamento che riguardava la posa del solare termico e fotovoltaico nel territorio di Rocca di Mezzo. Nusca ha votato contro la maggioranza, aprendo una crisi che ora potrebbe costargli la revoca dell'incarico da vice sindaco con delega alla ricostruzione e, con essa, anche quella di coordinatore.

Chi è addentro alle cronache rocchigiane sostiene che l'episodio sia stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sembra, infatti, che tra Di Ciccio e Nusca i rapporti fossero tesi da tempo, malgrado fosse stato proprio Nusca, nel 2012, a passare, in un sistema di porte girevoli e scambi di ruoli, il testimone all'attuale primo cittadino.

Di Ciccio, infatti, prima di diventare sindaco, era stato per anni il vice di Nusca. Alle ultime elezioni comunali, Nusca - che era incandidabile avendo raggiunto, nel frattempo, il limite massimo di mandati consecutivi - aveva deciso di appoggiare proprio di Di Ciccio.

Un'alleanza elettorale, dicono i ben informati, suggellata non tanto in virtù di una reale sintonia - personale e politica - quanto dall'intenzione di fare blocco contro la lista avversaria (Insieme in Comune, guidata da un candidato sindaco under 40, l'architetto Marco Morante) e di non cedere il passo (e il potere) ad altri.

Ad ogni modo, una volta eletto, Di Ciccio ha nominato Nusca vice sindaco con delega alla ricostruzione.

Ma malgrado non fosse più sindaco, Nusca ha continuato comunque a svolgere il ruolo di coordinatore dei sindaci dei piccoli Comuni che ricopriva ai tempi del Commissario speciale per la ricostruzione, quando aveva ancora la fascia tricolore.

Un'anomalia aggravata anche da un conflitto di interessi: Nusca, che è ingenere, non ha mai smesso, in questi anni, di esercitare la professione nei Comuni di cui è coordinatore.

Al quadro delineato finora, bisogna aggiungere anche le frizioni in atto da tempo tra Nusca e il Pd aquilano, con il cui gruppo dirigente l'ex sindaco rocchigiano non è mai andato veramente d'accordo, anche perché non ha un pedigree e un background propriamente di sinistra.

Raggiunto da NewsTown, il sindaco Di Ciccio non ha minimizzato lo strappo avvenuto con il suo precedessore ma ha detto di non aver formalizzato ancora nessuna decisione: "E fino a quel momento non rilascerò dichiarazioni" ha affermato.

E' ovvio, però, che se a Nusca fossero tolte le deleghe, ci sarebbero delle implicazioni sulla legittimità del suo ruolo da coordinatore dei sindaci. E a quel punto il rischio di apertura di nuove falle nella governance della ricostruzione sarebbe molto concreto.

 

Ultima modifica il Venerdì, 17 Ottobre 2014 08:54

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