"Ha sbagliato il Pd a non muoversi immediatamente per sostituire Giovanni Legnini. E' evidente che l'assenza di un referente governativo che facesse la voce grossa per L'Aquila ha determinato la situazione in cui siamo oggi".
A dirlo è stata Stefania Pezzopane a margine dell'incontro tenutosi questa mattina all'Usrc di Fossa tra i sindaci delle aree omogenee e i parlamentari abruzzesi, incontro convocato dal coordinatore dei piccoli Comuni, Emilio Nusca. La riunione non è stata molto partecipata. Non sono stati in molti, né tra i sindaci né tra i parlamentari, a rispondere alla convocazione. Oltre alla senatrice democratica, infatti, erano presenti solo i deputati Gianni Melilla (Sel) e Antonio Castricone (Pd). In rappresentanza del Cratere c'erano invece Lanfranco Chiola, sindaco di Cugnoli, Luciano Mucciante, sindaco di Castel del Monte, Francesco Di Paolo, sindaco di Barisciano, Sandro Ciacchi, vice-sindaco di Goriano Sicoli, Paolo Eusani, sindaco di Prata d’Ansidonia, Massimo Tomassetti, sindaco di Collepietro, Paolo Federico, vice sindaco di Navelli, Umberto Giammaria, sindaco di Tornimparte.
Secondo la Pezzopane, il fatto che nella bozza della legge di Stabilità partorita dal Consiglio dei ministri non ci siano risorse né per L'Aquila né per il Cratere è dovuto principalmente alla mancata sostituzione dell'ex sottosegretario all'Economia abruzzese, che, com'è noto, era titolare anche di una speciale delega per la ricostruzione.
Non solo. Con le dimissioni di Legnini (eletto al Csm) si è arenato anche il disegno di legge che avrebbe dovuto introdurre un nuovo assetto normativo sia per la ricostruzione pubblica che per quella privata. Anche se, ha detto Castricone, alcune anticipazioni dei contenuti della legge sono presenti negli emendamenti proposti dallo stesso Pd nel decreto Sblocca Italia.
Se la Pezzopane ha chiamato in causa la colpevole lentezza del Pd nel porre immediatamente il problema della nomina di un nuovo sottosegretario ("Domani ci sarà un incontro tra il Pd nazionale e una delegazione del Pd abruzzese ma arriverà a più di un mese dalle dimissioni di Legnini"), Gianni Melilla ha detto, senza mezzi termini, che è stato Renzi a comportarsi "molto male nei confronti dell'Aquila. Non solo per i mancati finanziamenti ma anche perché finora non ha trovato il tempo per venire qui. E non certo perché dovesse venire a fare una passerella ma perché avrebbe dovuto rilanciare il processo di ricostruzione assicurando la massima trasparenza ed efficienza".
Per rimediare all'assenza di fondi nella legge di Stabilità, ha detto la Pezzopane, si lavorerà in parlamento: "E' ovvio che recupereremo con la battaglia parlamentare, come ho fatto nel decreto emergenza con il miliardo e due e come abbiamo fatto anche nella legge di Stabilità dello scorso anno e, in ultimo, con i 250 milioni dello Sblocca Italia. Purtroppo non c'è continuità né un approccio serio e determinato".
Con i fondi attualmente disponibili, ha ricordato Nusca, appena rimpinguati dai 167 milioni sbloccati dal Cipe ad agosto, si potrà andare avanti a malapena fino alla fine di novembre. Per il 2015, per il Cratere (così come per L'Aquila) non c'è ancora nulla. "Con tutti i limiti dovuti alle condizioni generali del Paese" ha detto Castricone "sono fiducioso nel fatto che alla fine riusciremo a trovare le risorse. Renzi? Verrà, anche se non so quando. La sua agenda è molto complicata, del resto non è che una sua visita risolverebbe automaticamente tutti i problemi. L'attenzione del Governo e di Renzi per la ricostruzione dell'Aquila e dei Comuni del Cratere è massima".