Rimpasto sempre più vicino per la giunta Cialente.
Superato, lo scorso novembre, il giro di boa di metà consiliatura, la maggioranza che sostiene il sindaco ha iniziato un confronto interno che, nelle prossime settimane, condurrà quasi certamente a un riassetto dell'esecutivo.
Ad annunciare il check-up di metà mandato, del resto, era stato, qualche giorno fa, il segretario comunale del Pd Stefano Albano, che aveva parlato di “una verifica non solo programmatica ma politica”; un passaggio attraverso il quale valutare quanto è stato fatto finora e indicare le cose da fare nei prossimi due anni.
"Si è aperta” aveva affermato Albano “una nuova fase politica. Si giocano contemporaneamente una serie di partite che tutte insieme ridisegneranno il nostro territorio per gli anni a venire. Per la prima volta dopo il terremoto abbiamo a disposizione le risorse per la ricostruzione che, quando avremo superato i problemi di cassa contingenti, ci consentiranno di programmare le scelte non più di mese in mese, ma nell'arco di anni; la bozza della legge sulla ricostruzione privata è in Parlamento; c'è da lavorare per ricostruire le frazioni; il Piano regolatore, che pianificherà il territorio cittadino e gli spazi pubblici e di aggregazione, è in procinto di essere discusso dal Consiglio comunale. Ad avvalorare ulteriormente questa fase politica, c'è la discussione e il dibattito sulla legge sull'Aquila capoluogo".
“Non ci interessano i nomi ma gli obiettivi” aveva specificato Albano ma è chiaro che questa nuova fase, che, sempre secondo il segretario del Pd aquilano, dovrà “preparare anche il dopo Cialente”, implicherà giocoforza dei cambiamenti nella squadra deglii assessori.
Probabilmente il primo tassello che Cialente dovrà mettere a posto sarà quello dell'eventuale sostituzione di Alfredo Moroni, in procinto di essere promosso, in Regione (l'ente per cui lavora), a un ruolo dirigenziale; un incarico incompatibile, in base alla legge Severino, con quello di amministratore comunale.
Della faccenda si parla, per la verità, già da un po' di tempo ma questa volta lo stesso Moroni, pur non sbottonandosi, fa sapere che entro la fine di febbraio dovrà prendere una decisione.
Il più accreditato a prendere il posto di Moroni alle Opere Pubbliche è Maurizio Capri, attuale capogruppo del Pd in consiglio comunale.
Ma sarà l'esito della verifica in corso a determinare la scelta dell'ipotetico sostituto.
Gli scenari che potrebbero aprirsi sono due.
Il primo prevede in sostanza un mini rimpasto, ossia la sostituzione di tre/quattro assessori (compreso Moroni) accompagnata da una riassegnazione delle deleghe.
Al momento a ballare di più sarebbero il socialista Giancarlo Vicini (Attività produttive) e l'Idv Lelio De Santis (Bilancio, Turismo e gestione Progetto Case) mentre potrebbe esserci un avvicendamento tra Fabio Pelini e Enrico Perilli, entrambi di Rifondazione comunista, all'assistenza alla popolazione.
Dovrebbe rimanere invece al suo posto di vice sindaco Nicola Trifuoggi, che alcuni giornali avevano dato, nei giorni scorsi, vicino a un addio anticipato.
Quello appena descritto sarebbe uno scenario soft. Fonti accreditate, tuttavia, non escludono che, una volta completata la verifica in seno alla maggioranza, Cialente possa optare per una soluzione più “hard”: l'azzeramento della giunta e la formazione di un nuovo esecutivo con un'impronta meno partitica (ma non meno politica), in cui, in sostanza, riconfermare solo alcuni assessori considerati inamovibili (per esempio Pietro Di Stefano) e far entrare "pezzi" della cosiddetta società civile (comitati, movimenti civici, cittadinanza attiva ecc.).
L'obiettivo sarebbe quello di avere un approccio più pragmatico, concreto e risolutivo per accelerare quelle decisioni funzionali a raggiungere gli obiettivi citati sopra: mettere la ricostruzione su un binario sicuro e spedito, sia dal punto di vista della governance che dei fondi; togliere al Comune alcune patate bollenti, come la gestione del Progetto Case e il risanamento delle partecipate; portare a termine l'approvazione del nuovo Piano Regolatore.
Una partita, quest'ultima, che a Cialente piacerebbe vincere tanto quanto quella della ricostruzione, per concludere in bellezza il suo secondo e ultimo mandato.