Lotta ai furbetti mediante il recupero dei contributi di autonoma sistemazione indebitamente percepiti; razionalizzazione delle risorse e contenimento delle spese; assegnazione degli alloggi Case e Map con procedure rese più semplici e trasparenti.
Sono alcuni dei risultati rivendicati dall'assessore comunale Fabio Pelini in una verifica di metà mandato fatta per tracciare un quadro riepilogativo del lavoro svolto dal settore dell'assistenza alla popolazione, alla vigilia della sospensione - che scatterà dal prossimo 31 marzo - di tutte le forme assistenzali che prevedono l'erogazione diretta di risorse pubbliche (Cas, fondo immobiliare e affitti concordati).
"Si può dire" ha affermato Pelini in conferenza stampa "che a fine mese si chiuderà una fase, quella dell'assistenza alla popolazione onerosa. Dal 1° aprile le uniche forme assistenziali che rimarranno sono gli appartamenti del progetto Case e i Map".
"Quando, nel gennaio 2012, eridetammo l'assistenza alla popolazione, ci trovammo di fronte una situazione che definire caotica è eufemistico. Dal punto di vista normativo, c'era un ginepraio di ordinanze, direttive e provvedimenti molto confusi e lacunosi, che tra l'altro non contemplavano molte tipologie e situazioni. Voglio ricordare che quando prendemmo le redini, ricevendo il testimone dalla Sge, cioè dalla struttura commissariale, gli assistiti in autonoma sistemazione erano 14mila e tra loro c'erano molti cittadini che non avevano diritto al contributo".
Proprio la lotta alle truffe e agli sprechi è stata uno degli obiettivi prioritari perseguiti in questi anni dal Comune: "Volevamo dimostrare che era possibile coniugare una razionalizzazione delll'uso delle risorse pubbliche con i legittimi bisogni di cittadini e famiglie. Da questo punto di vista, abbiamo messo in campo una serie di provvedimenti che hanno agevolato per alcuni il passaggio dalle forme onerose di assistenza al progetto Case e ai Map e per altri la cessazione del contributo a seguito di verifiche".
Grazie ai controlli, ha detto Pelini, il Comune è riuscito a recuperare mezzo milione di euro di cas indebitamente percepito: "Certo" ha precisato l'assessore "bisogna distinguere tra coloro che lo hanno fatto imbrogliando e dichiarando il falso e quanti, invece, non hanno agito in malafede o con dolo. In ogni caso, tutti coloro che hanno incassato l'autonoma sistemazione pur non avendone diritto stanno restituendo i soldi centesimo per centesimo".
Pelini, insomma, rivendica, dal punto di vista economico-finanziario, un'amministrazone più che oculata. Grazie, inoltre, alle delibere e alle direttive che il Comune ha emanato per dare risposta alle esigenze e ai bisogni dei cittadini ignorati dalle Opcm e dagli altri provvedimenti emergenziali, si possono considerare raggiunti integralmente, secondo l'assessore, tutti gli obiettivi del programma di mandato.
Ma sulla gestione dell'assistenza alla popolazione pende ancora, come una spada di Damocle, l'indagine della procura della Corte dei conti, che ha ravvisato "gravi noncuranze" e stimato un danno erariale di oltre 10 milioni di euro, chiamando in causa, per quanto riguarda le responsabilità, insieme al sindaco Cialente, alla dirigente Patrizia Del Principe e all'ex assessore Alfredo Moroni, proprio Pelini.
"Non sono solito commentare questioni che non riguardano la politica" si è limitato a dire Pelini. "I giudici giudicheranno serenamente, per quanto mi riguarda sono accuse senza fondamento".
Al momento in autonoma sistemazione (il cui pagamento, peraltro, è fermo a settembre) sono rimaste circa mille persone, corrispondenti a 500 nuclei familiari. Solo l'8%, finora, ha manifestanto interesse a trasferirsi in uno dei quartieri del progetto Case o in un map chiedendo un alloggio.
"Dal primo di aprile si aprirà una stagione nuova" ha annunciato Pelini "diversa da quella che c'è stata finora, perché permetterà di utilizzare il patrimonio immobiliare Case e map in maniera più libera. Le nostre priorità saranno due. La prima sarà consentire al progetto Case di diventare qualcosa di diverso da quel che è stato, dandogli una vocazione da campus universitario. Abbiamo individuato, per il momento, due insediamenti, quelli di Roio 1 e Coppito 3, che saranno interamente riservati alla residenzialità universitaria, nella speranza che questa offerta possa far aumentare l'attrattività dell'Aquila e invogliare tanti ragazzi a iscriversi e a venire a studiare qui. La seconda priorità sarà dare una risposta al disagio sociale cresciuto in maniera esponenziale. Cercheremo di garantire almeno il diritto all'abitare. Nei prossimi mesi" ha concluso Pelini "pubblicheremo due bandi rivolti specificamente sia alle famiglie con fragilità sociali sia agli studenti".