"Altro che sanità creativa, la strada intrapresa per uscire dal commissariamento della sanità è quella di una indistinta quanto spietata 'macelleria sociale'. Non possono essere definite altrimenti le 'Linee guida per il concorso alla spesa dei Comuni per il sostegno ai costi a carico degli utenti relativi alle prestazioni socio-sanitarie, semiresidenziali e residenziale'".
La denuncia è del gruppo consiliare regionale di Forza Italia che ha tenuto una conferenza stampa, stamane, sulla vicenda della compartecipazione ai ticket per le prestazioni socio-sanitarie. In serata, l'annuncio: la delibera è stata congelata dalla maggioranza di centrosinistra.
Ma andiamo con ordine. Questa mattina, le parole durissime dei consiglieri forzisti. "Abbiamo davanti la distruzione di un intero sistema socio-sanitario", ha attaccato il capogruppo Lorenzo Sospiri. "E' iscritta ai lavori della V Commissione la delibera 229, varata dalla giunta D'Alfonso in data 24 marzo con oggetto le linee guida stabilite dal centrosinistra al Governo. E vogliamo annunciare che inizia oggi la più imponente azione d'opposizione che Regione Abruzzo abbia mai conosciuto".
Il gruppo consiliare di centrodestra accusa il centrosinistra di vere e proprie bestialità giuridiche e sociali: "Saltano all'occhio il prelievo forzoso delle pensioni e delle indennità di accompagnamento degli utenti (che già definire utenti è aberrante, in quanto si tratta di categorie deboli da tutelare) che non decidono a cuor leggero di usufruire di un servizio, ma sono costretti dal loro grave stato di salute a ricorrere a determinate prestazioni o alla dolorosa 'scelta' di ricoverarsi in strutture con adeguata quanto necessaria assistenza sanitaria".
Dunque, i consiglieri forzisti hanno sottolineato il contenuto di alcuni articoli della delibera depositata in V Commissione. Innanzitutto, l'articolo 7: "Al pensionato, si lascia il 20% del 'trattamento minimo pensionistico', per 'piccole spese personali'. "Un esproprio proletario coatto", incalzano. "Quello che il presidente forse non sa è che, per esempio in gran parte delle RSA, la retta pagata dal paziente non è omnicomprensiva e restano a carico del malato spese oltremodo consistenti. Costi aggiuntivi che, com'è facile immaginare e come sarebbe altrettanto facile certificare, vanno ben oltre il 20% delle pensioni e che finiscono per gravare, di fatto, sull'intera famiglia del ricoverato".
Un problema per i malati e per le famiglie, evidentemente. Un problema per i Comuni abruzzesi. Infatti, la Regione non pagherà più le rette degli istituti e delle cure connesse alla non autosufficienza, ma solo una quota ipotizzata dell'80%, "senza precisare con quale copertura finanziaria", ribadisce Sospiri. E il restante costo? "Resterà di competenza dei Comuni che, però, si troveranno a dover anticipare soldi senza disporre di fondi erogati in base ad una programmazione. Anche qui, il presidente D'Alfonso trascura la prassi secondo cui i Comuni intervengono su una programmazione rigida detta 'sistema sociale integrato', per cui programmano dei piani di zona e chiedono il relativo finanziamento alla Regione o allo Stato per le necessità individuate. Appare evidente che il flusso finanziario non può essere il contrario e i Comuni non possono vedersi arrivare dagli istituti richieste di pagamento per servizi e prestazioni erogate a non autosufficienti solo perché così ha regolamentato la Regione".
Nello stesso tempo, è una follia - denunciano ancora i consiglieri di centrodestra - "che il Comune, le cui scarse risorse non sarebbero in ogni caso in grado di reggere l'urto, si faccia esattore presso gli utenti e, in caso di insolvenza, le rispettive famiglie. O sarà la Regione a recuperare i crediti nei confronti dei cittadini? E con quale autorità lo farà?".
Sul piano strettamente politico, "D'Alfonso si comporta come Renzi con gli 80 euro - ha incalzato Sospiri: la Regione si limita a rimettere il cerino nelle mani dei già disastrati Comuni. Ti rimborso l'80% del ticket, ma se non dovessi avere i soldi per farlo, spiegate voi ai cittadini malati che dovranno pagare la cure per intero".
"L'annunciata rivoluzione dei servizi socio sanitari - ha voluto sottolineare Paolo Gatti - si basa esclusivamente sul mettere le mani nelle tasche di cittadini, Comuni e soggetti debili. Mi domando: come mai una iniziativa di questo tipo non è stata comunicata ai cittadini, in campagna elettorale? Si tratta di una palese violazione del patto di sincerità che si stringe con i cittadini al momento di presentare il programma di Governo", ha aggiunto.
I consiglieri di Forza Italia hanno dunque annunciato una dura battaglia istituzionale. "Andremo allo scontro frontale in V Commissione", la promessa. "Presenteremo un camion di emendamenti ostruzionistici e 11 emendamenti che potrebbero migliorare una norma scritta male, inapplicabile e incostituzionale. Se la maggioranza dovesse andare avanti per la sua strada, siamo pronti a portare la questione nella aule di Tribunale. E metteremo a disposizione dei cittadini che vorranno, un pool di legali".
Come detto, in serata è arrivato il passo indietro della maggioranza. "La battaglia intrapresa da Forza Italia, Abruzzo Futuro e Nuovo Centrodestra ha dato i propri frutti", ha spiegato Lorenzo Sospiri, in una nota. "E' stato bloccato ufficialmente l’esame del Regolamento sulla compartecipazione ai ticket per le prestazioni socio-sanitarie".
Evidentemente, gli oltre mille emendamenti presentati e l'opposizione annunciataa hanno convinto la maggioranza a congelare il provvedimento. "Ora andremo a elaborare un maxi-emendamento - ha annunciato Sospiri - per correggere il tiro di un provvedimento iniquo, che avrebbe colpito proprio gli utenti che vivono maggiori disagi familiari, peraltro rischiando di mettere in ginocchio le finanze dei Comuni, e solo a quel punto riprenderà l’esame del documento".
Forza Italia: "Soddisfatti per rinvio regolamento"
"Forza Italia e il centrodestra hanno ottenuto un importante e rilevante successo, con il rinvio dell'esame del Regolamento sulla compartecipazione ai ticket per le prestazioni socio-sanitarie". E' quanto dichiarano in una nota consiglieri regionali di Forza Italia.
"Avevamo annunciato la nostra piena contrarietà – prosegue la nota - e che ci saremmo opposti senza se e senza ma. L'obiettivo era impedire l’approvazione di uno strumento, con cui la Regione Abruzzo non avrebbe più pagato le rette degli istituti e delle cure connesse alla non autosufficienza, scaricando una quota parte sui Comuni e di conseguenza, sulle famiglie stesse. La nostra opposizione è stata portata avanti ieri in quinta commissione, dove abbiamo presentato oltre mille emendamenti che ci hanno permesso di far comprendere alla maggioranza che qualcosa evidentemente non poteva andare e per questo si sono decisi a fare un passo indietro e a rinviare la discussione di una settimana. Confidiamo che questo tempo sia utilizzato al meglio per modificare profondamente la proposta e ridurre il più possibile i danni ai nostri concittadini e ai Comuni".