"E' scandaloso che si voglia rimettere su un carrozzone come Abruzzo Engineering, un contenitore creato dalla politica solo a scopi clientelari".
L'ex presidente della Regione Gianni Chiodi critica duramente l'accordo con cui la giunta regionale guidata da Luciano D'Alfonso ha dato il via libera al salvataggio della società.
Un accordo che prevede l'acquisto, da parte della Regione, già proprietaria del 70% del capitale, del 30% delle quote attualmente detenute da Selex (gruppo Finmeccanica). Operazione che costerà 5 milioni di euro e per la quale dovrà essere votata un'apposita variazione di bilancio.
Selex e AE, dal canto loro, rinunceranno a 40 milioni di euro di crediti vantati nei confronti della stessa Regione.
Chiodi, che quando era al governo si era sempre opposto al salvataggio al punto da mettere di fatto AE in liquidazione, risponde in particolare a Giovanni Lolli, che due giorni fa, a NewsTown, aveva giustificato la decisione della giunta affermando che AE svolgerà, d'ora in poi, attività remunerative in settori, come l'ambiente, i rifiuti e soprattutto la ricostruzione dell'Aquila, a predominante interesse pubblico: "Quella di Lolli è un visione del mondo comunista, in Russia facevano così" afferma Chiodi "Il mondo è cambiato. Negli anni passati, la Regione doveva spendere dei soldi per trovare le commesse affinché AE potesse pagare il personale. Un personale selezionato dai partiti politici e dai sindacati senza uno straccio di concorso e che con questa operazione passerà a tutti gli effetti con contratti a tempo indeterminato nell'organico della Regione. E' uno scandalo. E chi porta avanti questo modus operandi, che ci fa tornare indietro a quando la politica era uno schifo, dovrebbe vergognarsi".