Lunedì, 24 Giugno 2013 17:55

Aziende a rischio: il Governo vuole la restituzione delle tasse al 100%

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La denuncia è di Confindustria. Migliaia di aziende del cratere rischiano seriamente di dover restituire al 100%, in 120 rate, le tasse sospese per 18 mesi a seguito del sisma del 6 aprile 2009 e ora in via di restituzione al 40%. Lo stabilisce l’articolo 35 del Disegno di legge europea in discussione al Senato, già approvato dal Consiglio dei ministri, e che segue i dettati dell’Europa che giudica la manovra un aiuto di stato e, dunque, una distorsione della concorrenza.

''Di aiuto di stato si potrebbe parlare se si fosse configurata una situazione di disparità tra imprese per il fatto che alcune possono essere considerate agevolate sul mercato avendo fruito di un sostegno statale rispetto alle altre che non lo hanno ottenuto”, scrive Confindustria. “Nel nostro caso la decisione del Parlamento di abbattere, per un periodo limitato, al 40% tasse e contributi andava esattamente nel senso contrario e, cioè, tentava di ripristinare il livello della pari concorrenza tra le imprese del cratere (precipitate in recessione) e le altre imprese limitrofe che, per loro fortuna, non erano nelle stesse condizioni.''

"L'articolo prevede l’obbligo per le imprese che abbiano goduto della sospensione fiscale in seguito ai terremoti di Marche e Umbria 1997, Molise e Puglia 2002 e Abruzzo 2009, di dimostrare i danni subiti, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della normativa e di calcolare, sulla base di questa certificazione, il rimborso a carico delle aziende stesse”, spiega la senatrice Stefania Pezzopane. “Si tratta di una disposizione postuma, fortemente penalizzante per imprese che, oltre al danno, subiscono ora, anche dopo più di 10 anni, la beffa di procedure burocratiche assurde. E' per questo che abbiamo presentato, con i colleghi parlamentari delle diverse regioni, emendamenti volti a correggere un intervento normativo discriminatorio”.

"Il primo emendamento che abbiamo presentato e sul quale mi batterò - promette Pezzopane - è soppressivo dell'intero articolo. In alternativa, qualora non passasse la soppressione, abbiamo presentato altri emendamenti per allungare i tempi e semplificare le procedure. Tutto nasce da precise responsabilità del governo Berlusconi. Infatti, più volte, le amministrazioni locali, Confindustria, Api, i sindacati avevano segnalato il rischio di incappare nella procedura europea di infrazione. La mancata comunicazione alla Commissione europea, da parte dei governi Berlusconi e Monti, costringe ora i terremotati al paradosso di dover dimostrare i danni materiali e sulle persone, quando nella norma nazionale tutto ciò non era previsto".

Sulla vicenda è intervenuto anche Giorgio De Matteis, che ha proposto la creazione di una unità di crisi per una mobilitazione istituzionale immediata: "è incredibile e inaccettabile la proposta fatta dal governo all'interno della legge comunitaria presentata al Senato. Non è possibile che un governo con una mano ci conceda l'elemosina di 150 milioni di euro nel 2013, al posto del miliardo richiesto, e con l'altra mano di fatto l'annulla, svuotandoci definitivamente le tasche. Se passasse questo provvedimento, il governo avrebbe decretato la fine di ogni speranza per la Città".

“Per questo - incalza il vice Presidente del Consiglio regionale - proponiamo una immediata mobilitazione istituzionale, attraverso la creazione di una unità di crisi, composta dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio comunale e dai candidati sindaci che si sono presentati alle ultime elezioni per coordinare tutte le azioni che dovranno essere condotte nelle sedi opportune, a partire da Palazzo Chigi".

Ultima modifica il Lunedì, 24 Giugno 2013 18:51

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