Giovedì, 11 Giugno 2015 11:12

Marzetti, ex Manager Asl: "Non avrei consentito l'utilizzo fatto del risarcimento assicurativo"

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Continua l'aspra polemica iniziata tra la Senatrice Stefania Pezzopane e il Manager della Asl1 Giancarlo Silveri.

Le ultime schermaglie si sono consumate sulle pagine del quotidiano Il Centro dove prima è intervenuto il Consigliere comunale di centro-destra Giorgio De Matteis (in Regione nella scorsa legislatura):

Conviene ricordare alla smemorata Pezzopane che, in relazione all'avvicendamento dell'ex manager Marzetti, mai rimpianto, lo stesso non si dimise, rimase al suo posto fino a quando venne avvicendato in funzione della legge abruzzese che riduceva da sei a quattro le aziende sanitarie. In particolare, riduceva a una la Asl in provincia dell'Aquila e quella in pro- vincia di Chieti.

Roberto Marzetti (Manager della Asl aquilana fino a gennaio 2010) sulle pagine de Il Centro oggi risponde proprio a De Matteis tornando su quel periodo così delicato quando, a otto mesi dal sisma, sul territorio si decise di unificare due Asl (quella dell'Aquila con quella di Avezzano-Sulmona) e di seguito utilizzare i 47 milioni del premio assicurativo per aiutare le casse dell'azienda in debito.

Sulle pagine del Centro leggo l'intervento di Giorgio De Matteis , allora consigliere regionale, di cui anch'io potrei dire di non avere rimpianti, che ignora le reali circostanze delle mie "dimissioni" da direttore generale della Asl aquilana. Nella prima riunione con l'allora neo nominato assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni, nel mese di febbraio 2009, a fronte di unasua minaccia di mio licenziamento per le nomine dei direttori sanitario ed amministrativo, a suo dire privi dei previsti requisiti, io gli dissi che per avere le mie dimissioni bastava una sua telefonata. Non per la citata questione di merito delle due nomine, per le quali, a seguito di un esposto dei soliti "ignoti", sono stato anche prosciolto dalla Magistratura, ma perché erano evidenti, come gli feci notare, le divergenze di strategia per la sanità. Il terremoto, arrivato dopo due mesi, però, ha messo in secondo piano questa questione a fronte della necessità di gestire l'emergenza e la ricostruzione dell'ospedale. Avevamo elaborato un crono programma ed avevamo i fondi, i 47 milioni del risarcimento dell'assicurazione, non solo per ricostruire l'ospedale ma soprattutto per progettare quello del futuro, come può dimostrare la delibera da me adottata inquesto senso. Due cose erano e sono certe per me: non avrei po- tuto continuare a collaborare ulteriormente con la Giunta Chiodi non essendo io uomo per tutte le stagioni politiche, a differenza di altri. Se fossi rimasto al mio posto, non avrei mai consentito che i fondi del risarcimento assicurativo non fossero destinati al recupero dell' Ospedale. Tanto per dovere di verità.


Imprudente: "Basta polemiche, produrre fatti e azioni concreti"

Nella mia memoria di consigliere comunale restano impresse le immagini di accese discussioni, nel corso di un Consiglio comunale, con carte che volavano e lanci di oggetti, ma anche di un fronte sindacale stranamente e inaspettatamente unito, contro l'allora manager della Asl Marzetti.

Successivamente, nei giorni cupi del post terremoto, l'ospedale crollato, la legge regionale che ha visto l'unificazione della Asl dell'Aquila con quelle di Avezzano e Sulmona, il passaggio di consegne, il 1 ottobre 2009, dallo stesso Marzetti a Silveri. Nonostante l'unificazione non fosse proprio gradita non vi furono lagnanze, anzi, gli operatori del settore si dissero soddisfatti del cambio di passo.

Dell'epoca Marzetti ricordo, inoltre, le grandi polemiche sollevate da alcune nomine di primari non specialisti della disciplina, di direttori sanitari e amministratori non in possesso dei requisiti previsti dalle norme, di progetti di ricostruzione dell'ospedale a finanziamento pubblico privato, con centri commerciali e parcheggi a pagamento. Ricordo anche il coro di no rispetto all'operato del manager, coro mai tanto palese e manifesto, da parte di tutti gli operatori della sanità aquilana. Se dopo tutto questo si può parlare di "dimissioni volontarie" allora non c'è più ritegno!

Concludendo, ritengo che, con tutti i problemi che affliggono la sanità e con tutti i disagi che ne scaturiscono per i cittadini, sarebbe proprio il caso di abbandonare le chiacchiere e le polemiche e di pensare, finalmente, a produrre fatti e azioni concrete.

Ultima modifica il Venerdì, 12 Giugno 2015 08:54

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