Una questione personale. E' questo il comun denominatore che traspare dalle dichiarazioni di due dei dirigenti del Pd il giorno dopo la revoca dell'incarico da parte del sindaco Massimo Cialente al suo ormai ex capo di gabinetto Pierpaolo Pietrucci. Il segretario cittadino Stefano Albano e l'ex parlamentare Giovanni Lolli dichiarano all'unisono che non c'è nessuna spaccatura dentro al Pd e - elemento ancora più importante - sottolineano come l'affaire Cialente-Pietrucci abbia rappresentato un problema del tutto personale.
“Hanno avuto un rapporto stretto e di amicizia per anni, un rapporto di fiducia reciproca che ora si è rotto e in cui il partito non può e non vuole entrare” dichiara ai microfoni di NewsTown il giovane segretario del Pd Stefano Albano, a margine della visita in città di Guglielmo Epifani “spero che il Sindaco torni sui suoi passi, ci dispiace molto per Pierpaolo”.
Una questione personale, dunque. Non c'entra un presunto stoppato rinnovamento della classe dirigente, non c'entrano neanche le prossime elezioni regionali: “Quello del rinnovamento è un percorso necessario che qui all'Aquila è già iniziato, come dimostra anche la nomina all'Assessorato al sociale di Emanuela Di Giovambattista” sottolinea Albano “nessuno cerca di marginare noi giovani, c'è una normale dialettica interna ad un partito dentro il quale non esiste nessuna spaccatura. La revoca di Pietrucci è fuori dalle logiche del partito”.
Giovanni Lolli, 63 anni compiuti da poco, è il padre politico di Pierpaolo Pietrucci, che è stato sempre vicino all'ex parlamentare fino a diventarne il pupillo. Anche Lolli, come il giovane Albano, è convinto che la questione, tra Cialente e Pietrucci, riguardi la fiducia tra i due: “Pierpaolo aveva una carica fiduciaria, e non politica. Ovviamente Cialente non si è consultato con nessuno del partito prima di revocare l'incarico, ma ne ha piena facoltà, proprio per la veste fiduciaria che deve ricoprire il capo di gabinetto del Sindaco” dichiara ai microfoni di NewsTown “sono vicino a Pietrucci, uno dei giovani sui quali dobbiamo puntare per il futuro di questa città. Con questo atto, comunque, il Sindaco non ha voluto stoppare nessun tentativo di rinnovamento della classe dirigente, che è già iniziato”.
A questo punto, la domanda che ci si pone è se la lettura dell'episodio ridotto a “questioni fiduciarie e personali” - su cui si sono appiattiti i due importanti esponenti del Pd - non possa portare all'isolamento politico di Pierpaolo Pietrucci, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali. Le dichiarazioni pubbliche di due esponenti ritenuti vicinissimi a Pietrucci come Albano e Lolli fanno pensare in tal senso. Da Lolli, poi, molti si sarebbero aspettati una presa di posizione pubblica in difesa del suo (ex?) pupillo.
E invece niente, nonostante l'ex deputato tenga a precisare che non è sbarrata la strada per le regionali all'ex capo di gabinetto: “questa decisione del Sindaco non chiude a nessuna strada futura di Pietrucci, non sono certo le nomine di Cialente a decidere le candidature alle regionali del Pd” ci tiene a sottolineare Lolli “se Pierpaolo vorrà mettersi in gioco come credo, è giusto che si faccia avanti, poi decideremo nel modo più aperto e democratico possibile”.
A quel punto, però, la divergenza tra Cialente e Lolli per trovare un candidato aquilano unico per la corsa all'Emiciclo sarebbe evidente: “l'importante è trovare un candidato unico, che sia Pietrucci, Moroni o altri. Non ci possiamo permettere di puntare su tre cavalli per poi perdere e lasciare il consiglio regionale senza un aquilano, come è successo nelle scorse regionali. Mi batterò affinché il Pd aquilano punti su un solo proprio candidato” promette Lolli. Pietrucci? Staremo a vedere. Sicuramente i 'giovani del partito' dovranno indicare una loro preferenza, e in quel caso sarà difficile pensare a un nome diverso da Pierpaolo Pietrucci.
A prescindere dalle diatribe personali e da quelle politiche, insomma, la corsa per le regionali è solamente all'inizio.