"Il Governo Renzi si trovava di fronte ad una scelta chiara: da un lato tutelare i cittadini italiani e i loro diritti, dall’altra perseguire gli interessi delle società estere degli idrocarburi. Ha scelto i petrolieri, contro gli abruzzesi. Avevamo capito di che pasta era fatto questo Governo dallo Sblocca/Sporca Italia".
Così il Coordinamento No Ombrina, la rete di comitati, movimenti e associazioni che si oppone alla realizzazione della piattaforma petrolifera al largo della costa dei Trabocchi, commenta il parere favorevole dato dai ministri Franceschini (Mibact) e Galletti (Ambiente) al decreto che dà al via libera ai progetti di trivellazione in Adriatico.
Un decreto che sancisce la compatibilità ambientale del progetto di “Sviluppo del giacimento Ombrina Mare nell'ambito dell'istanza di conferimento della Concessione di Coltivazione convenzionalmente denominata d 30 B.C-MD" ubicata nel Mare Adriatico adiacente alla costa Abruzzese e la Autorizzazione Integrata Ambientale per l'esercizio delle piattaforma "Ombrina Mare" presentato dalla Società Medoilgas Italia S.p.a., ora "Rockhooper Italia S.p.A”, così come si legge nelle carte.
"L’emanazione del parere positivo di Valutazione d’Impatto Ambientale"scrive in una nota il Coordinamento "è solo il sigillo per scelte antidemocratiche di un governo mai eletto che sta portando avanti politiche che non sono state mai oggetto di consultazione popolare. Un governo talmente “forte” che si riduce a emanare decisioni di questo genere a ridosso di Ferragosto".
"E’ uno schiaffo per il presidente della Regione Luciano D’Alfonso; la linea dialogante con il Governo è bocciata inesorabilmente. Noi cittadini eravamo preparati a questa evenienza e stiamo mettendo in atto tutte le possibili azioni".
"Sulla Commissione VIA" prosegue la nota "avevamo chiesto di chiarire le ombre che diverse inchieste giornalistiche avevano evidenziato in questi mesi. Continueremo fino in fondo, in passato abbiamo vinto battaglie all’ultimo minuto, difenderemo la nostra terra e il nostro mare come sempre. Al Presidente della Regione diciamo: quando andiamo con centinaia di sindaci a Roma per contestare questo Governo? Quando si romperà definitivamente con Renzi, che non ha timore di costruire un enorme gasdotto sulle faglie sismiche più pericolose d’Europa passando anche per L’Aquila e di far trivellare davanti alla costa che dà lavoro a decine di migliaia di persone?".
"In Parlamento, soprattutto in Senato, non si deve parlare solo di numeri in senso politichese, s’inizi a parlare del numero di senatori delle varie regioni, Abruzzo compreso, pronti a cambiare le norme in parlamento sugli idrocarburi. Tanti presidenti delle regioni si stanno schierando, a parole, contro le trivelle".
"Ci sono grandi regioni con decine di parlamentari come Puglia e Campania. Alla riapertura del Parlamento la prima strada da perseguire è quella di una norma per salvare il mare. Poi si dovrà smontare lo Sblocca/Sporca Italia; prima che i danni diventino irreparabili".
"Da subito bisogna mettere in campo ogni azione utile a livello di ricorsi, dal TAR alla Commissione Europea. La Regione da mesi annuncia la costituzione di un tavolo di lavoro permanente con le associazioni e i movimenti. Sarà finalmente convocato? Dalla prima lettura del Decreto emergono numerose criticità, come, ad esempio, quello di rimandare a fasi successive le informazioni sullo scavo delle condotte e sulle modalità di ancoraggio della mega-nave raffineria FPSO".
"Associazioni e movimenti continueranno, già dalla prossima settimana con il Festival Trivelle Zero dal 12 al 16 agosto a San Vito chietino, a realizzare iniziative per continuare questa lotta e contribuire a fermare la deriva petrolifera in Abruzzo e in Italia. Invitiamo tutti i cittadini all’azione, proprio nei momenti difficili bisogna unirsi per lottare e difendere il territorio, la nostra salute e l’economia diffusa".
Mazzocca e D'Alfonso: "Faremo ricorso in ogni sede"
La firma dei due ministri al decreto legislativo era quasi scontata, vista l’accelerazione all’iter concessorio per gli idrocarburi data dal decreto Sblocca Italia e visto anche l’ok del comitato nazionale Via dello scorso aprile.
Il decreto firmato dai due ministri obbliga da un lato la società concessionaria Rockhopper a realizzare il progetto entro 5 anni, nello stesso tempo ammette il ricorso al Tar entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale e il ricorso al Capo dello Stato entro 120 giorni.
Ed è proprio questo ciò che intende fare la Regione, come confermano Luciano D'Alfonso e l’assessore Mario Mazzocca.
“Parimenti procederemo - afferma Mazzocca - anche contro l'eventuale futuro Decreto concessorio da rilasciare a cura del Ministero dello Sviluppo Economico. Decreto che, a questo punto, non mi stupirei se qualcuno provasse a promulgarlo a Ferragosto!''.
''La linea di azione della regione è chiara e decisa - sottolinea l’assessore - essa è stata dettagliatamente individuata ed univocamente cristallizzata da una risoluzione del 15 aprile scorso da me presentata in consiglio regionale e votata all'unanimità dall'organo consiliare. Il modello di sviluppo che vogliamo dare alla nostra regione si basa su criteri improntati ad una reale sostenibilità. Per l'affermazione di questo modello di sviluppo la regione, questa regione, si batterà fino in fondo. E venderà cara la propria pelle'', chiude Mazzocca.
Le altre reazioni
"Abruzzo svenduto ai petrolieri. È l'ennesima dimostrazione di come anche il Pd stia svendendo la nostra regione alle lobby del petrolio. D'Alfonso è completamente inutile e non ha alcun potere né credibilità all'interno del suo stesso partito. Gli 'ufò sono in Abruzzo e questa è la dimostrazione di come le sue promette elettorali siano completamente vane. La battaglia continua e il M5s continuerà a fare di tutto, sia all'interno delle istituzioni che fuori dai palazzi, perché Ombrina non diventi realtà in Abruzzo". Così il deputato abruzzese Gianluca Vacca (M5S).
Per la senatrice di Sulmona Paola Pelino (Forza Italia), la decisione del governo Renzi "assesta uno schiaffo fragoroso alla vocazione ambientale della Regione Abruzzo, palesando il suo chiaro orientamento in materia con la firma del decreto di compatibilità per lo sviluppo della piattaforma petrolifera denominata Ombrina mare». Il timore della Pelino è che si tratti di «un primo passo a cui faranno seguito successive autorizzazioni, che apriranno la strada alle trivellazioni nel nostro mare. Un passaggio reso ancora più inquietante dalla ostinazione mostrata pure nel sostegno al progetto del metanodotto e della centrale di compressione. Il blitz di ferragosto su Ombrina dà ancora una volta la dimostrazione che questo governo, e chi lo sostiene nella maggioranza in Parlamento, procedano in totale disprezzo delle preferenze e delle forti indicazioni che arrivano dal territorio anche attraverso imponenti mobilitazioni".
Un festival per dire no alle trivellazioni. Sul palco anche in 99 Posse
Intanto, a San Vito Chietino, è tutto pronto per il "Festival a Trivelle Zero - No Ombrina", organizzato dal Coordinamento No Ombrina. Cinque giorni di iniziative - tra concerti, dibattiti e ospiti di livello nazionale - per dire no alla deriva petrolifera in Abruzzo.
L'evento si svolgerà dal 12 al 16 agosto a San Vito Chietino (Chieti), al Centro sociale Zona 22.
Prevista anche la presenza di altri gruppi in lotta, in altre aree del Paese, contro i "mega-progetti imposti dall'alto sulla testa dei cittadini ai soli fini del profitto di pochi".
"Sarà un'occasione" spiegano i promotori del festival "per discutere su come proseguire la lotta, coordinandosi per costruire un Paese diverso in cui la qualità ambientale, l'efficienza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela della salute siano posti al centro delle politiche nazionali e internazionali".
Tra aperitivi letterari, assemblee pubbliche, feste in spiaggia, concerti e dj set, dibattiti sui progetti petroliferi, sugli elettrodotti e sui provvedimenti del Governo, il festival prenderà il via alle 18 di mercoledì e si concluderà domenica, alle ore 22, con il concerto "Curre curre guagliò 2.0' dei napoletani 99 Posse.