Noi con Salvini sbarca all'Aquila con un comitato territoriale - il cui responsabile sarà l'ex An Alfonso Magliocco – e con un proprio gruppo in consiglio comunale, al quale hanno già aderito Daniele Ferella, Luigi D'Eramo e Emanuele Imprudente.
“La nostra ambizione è di metterci a capo di un processo di ricostruzione di un centrodestra ridotto in cocci” - hanno detto in conferenza stampa Magliocco e i tre consiglieri di opposizione - “e porre fine alla fallimentare esperienza di governo del centrosinistra e del Pd in particolare”.
Per il momento Noi con Salvini sarà solo un movimento ma l'obiettivo è quello di arrivare alla costruzione di un partito strutturato e radicato sul territorio.
“Oggi siamo all'Aquila a presentare un comitato territoriale e la nascita di un gruppo consiliare” - ha affermato il coordinatore regionale Simone Angelosante (anche lui ex An) - “Questi sono i frutti del lavoro iniziato la primavera scorsa da Montesilvano, con la nascita del comitato abruzzese Noi con Salvini. E' già partita la campagna di tesseramento e stiamo lavorando per avere una sede all'Aquila. Salvini? Tornerà presto (dopo la visita lampo del febbraio scorso, ndr) e questa volta parlerà a lungo agli aquilani”.
E' ancora presto per dire se, tra due anni, quando ci saranno le elezioni comunali (sempre che Cialente non cada prima), Noi con Salvini presenterà un proprio candidato sindaco: “Di certo andremo con una nostra proposta” - ha dichiarato Luigi D'Eramo, che nel 2012 appoggiò Giorgio De Matteis - “ma non possiamo ancora sapere se ci saranno o no delle primarie. Noi siamo per farle ma Forza Italia, com'è noto, è contraria”.
A prescindere da quali saranno le alleanze future, la nascita di Noi con Salvini rimescola le carte del centrodestra aquilano. A farne le spese, almeno nell'immediato, sarà soprattutto Giorgio De Matteis, che, con l'uscita di Ferella, D'Eramo e Imprudente da L'Aquila città aperta, perde ben tre consiglieri.
Da domani, dunque, in consiglio comunale il centrodestra sarà così rappresentato: ci saranno i salviniani (che diventano il gruppo più numeroso), Forza Italia (Guido Liris e Roberto Tinari), Nuovo Centrodestra (Alessandro Piccinini), Udc (Raffaele Daniele), Prospettiva 2022 (Vito Colonna) e, appunto, il battitore libero De Matteis.
Gli aderenti al nuovo gruppo consiliare Noi con Salvini vengono da esperienze e culture politiche molto diverse, in alcuni casi anche diametralmente opposte ai trascorsi dell'europarlamentare leghista; uno che fino all'altro ieri predicava la secessione del nord dal sud e cantava canzoni contro i napoletani e i meridionali.
“Salvini non ha niente a che fare con la Lega di Bossi” - ha tenuto a rimarcare Simone Angelosante. “Molti valori di Salvini, soprattutto quelli sulla sicurezza, la legalità, la tutela delle fasce più deboli, fanno parte da sempre del dna del centrodestra” hanno detto Imprudente e D'Eramo.
Nessun imbarazzo nemmeno per le posizioni antieuropeiste, xenofobe quando non apertamente razziste, per la vicinanza a partiti come il Front National o ai neofascisti di CasaPound e Alba Dorata?
“Noi non siamo contro l'Europa in sé ma contro l'Europa delle banche e della finanza” - ha detto ancora Angelosante - “Quanto agli immigrati, non abbiamo nulla contro chi viene qui a lavorare onestamente o contro i profughi. Il problema è che gli uni e gli altri sono una minoranza perché solo una piccola parte dei migranti che vengono in Italia sono richiedenti asilo”.
Sarà. Rimane forte il dubbio, tuttavia, che Salvini stia facendo così tanti proseliti tra militanti e appartenenti a partiti che, almeno sulla carta, nulla avrebbero a che vedere con lui - per storia, valori e visione politica - anche perché viene visto, da questi ultimi, come l'ultimo appiglio a cui aggrapparsi per salvare un centrodestra diviso e disastrato, mollato da Berlusconi e senza più leader credibili cui affidarsi.
“Non è così, non siamo saliti sul carro del vincitore” - ribattono i diretti interessati, che però ammettono come, in quel che fu il centrodestra, all'infuori di Salvini, sia rimasto poco o nulla.
A livello programmatico, i tre neoconsiglieri di NcS hanno annunciato che la loro principale preoccupazione sarà quella di declinare localmente uno degli slogan del movimento, quello del “prima gli italiani”, e di chiedere una stretta su sicurezza e legalità.
“Bisogna restituire L'Aquila agli aquilani, cosa che predichiamo dal 2009, da quando vennero assegnati gli appartamenti del progetto Case” - hanno detto Imprudente e D'Eramo "Per la sicurezza, su nostra richiesta si sono fatti già due consigli comunali per discutere della necessità di installare delle telecamere in centro storico ma ad oggi non si è ancora fatto nulla".
Sulla ricostruzione, l'obiettivo, ha affermato Daniele Ferella, sarà quello di far uscire L'Aquila "dall'isolamento e dallo sfascio a cui l'ha condotta il Pd e di correggere la bozza di legge Pezzopane, che non tiene conto di tante problematiche, da quella dei subappaltatori a quella delle assunzioni, per coprire i buchi di personale, degli idonei del concorsone. Si stanno salvando carrozzoni regionali” ha attaccato Ferella “ma non si sta facendo nulla per tutelare i diritti di chi ha svolto un regolare concorso”.