Martedì, 08 Settembre 2015 15:30

L'Aquila, boom di turisti nei mesi estivi. Ma De Santis boccia la Perdonanza

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Boom di turisti all'Aquila nei mesi estivi.

Secondo i dati forniti dal Welcome point di piazza Duomo, illustrati in conferenza stampa dal responsabile della struttura, Stefano Filauro, e dall'assessore comunale al Turismo Lelio De Santis, tra giugno e questi primi giorni di settembre, sono state circa 35 mila le presenze turistiche registrate in città. In termini percentuali, ciò equivale a un 30% in più rispetto al flusso registrato lo scorso anno.

Un risultato, hanno sottolineato sia De Santis che Filauro, inaspettato e molto incoraggiante, soprattutto se si pensa all'afflusso degli stranieri, che sono stati circa un terzo del totale.

Come si è arrivati a questi numeri? Partendo dalle richieste di informazione, che, nei tre mesi estivi, sono state circa 14mila e 600. In media, per ogni “contatto” registrato dall'infopoint, bisogna calcolare poco meno di 3 persone. Facendo dunque una moltiplicazione, ecco che si arriva al totale di 35 mila.

Che, specifica Stefano Filauro, è una dato che va comunque contestualizzato e “depurato”, perché, ad esempio, non tutte le persone che si rivolgono al Welcome point sono turisti, così come non tutti i turisti che hanno soggiornato all'Aquila hanno usufruito dei servizi del Welcome point.

Una spinta significativa, inoltre, è stata data dalla manifestazione di domenica scorsa, dove in un solo giorno si sono riversate in centro storico tra le 50 e le 60 mila persone.

Detto ciò, 35 mila è solo una stima al ribasso, una cifra arrotondata per difetto. E' certo che il totale sia molto più alto. Anche perché il Welcome point, nei mesi di giugno e luglio, è rimasto aperto solo nei week-end.

“Questi numeri ci dicono che il centro storico è vivo” - afferma Stefano Filauro - “Dobbiamo prenderne atto noi cittadini ma anche l'amministrazione, che deve cercare di rendere il più possibile accogliente la città, nei limiti dati dalla situazione. Occorre avere una visione complessiva, strategica, e mettere a sistema varie competenze e realtà professionali, creando delle sinergie tra pubblico e privato. A fine settembre” ha proseguito Filauro “saremo costretti a interrompere la nostra attività ma sappiamo per certo che i turisti continueranno a venire anche in autunno e inverno”.

Se si fa un'analisi di tipo qualitativo, oltre all'incremento del numero delle presenze straniere, il dato che spicca maggiormente è la tipologia del flusso turistico.

Un flusso ancora mordi e fuggi, “poco stanziale”, si legge nel report del Welcome point, che “genera un indotto finanziario limitato”. Anche perché la città, “intesa come centro urbano”, in termini di monumenti, musei e altra attrattive visitabili, “offre poco al turista”.

La scarsa stanzialità dei turisti “viene compensata dall'ottimo andamento delle presenze nei dintorni, generato per lo più dalla presenza del Gran Sasso, che si rivela sempre più come l'elemento vincente del turismo del futuro”.

Il Gran Sasso, insomma, come “motore dell'attrattività” e “principale brand del territorio”, come ha affermato Lelio De Santis, sul quale bisogna investire.

L'altro perno attorno al quale, secondo l'assessore, bisogna impostare una moderna strategia di marketing territoriale è costituito dai grandi eventi.

Quelli richiamati da De Santis sono stati la rassegna nazionale arcieri, la lunga marcia Roma-L'Aquila, gli spettacoli teatrali di Pingitore, la maratona jazz organizzata dal Mibact. Praticamente tutti tranne la Perdonanza.

E a proposito di Perdonanza, De Santis ha stigmatizzato la scelta, fatta dal comitato organizzatore (di cui comunque fa parte anche lui), di far figurare il Jazz italiano per L'Aquila nel cartellone del giubileo celestiniano: “Non c'entrano un c… l'uno con l'altra” - ha detto senza mezzi termini l'assessore - “La manifestazione di domenica deve essere autonoma, non può essere usata come una pezza a colori”.

De Santis ha poi rincarato la dose parlando della scarsa ricettività dimostrata dalla città due giorni fa: “La città si è fatta trovare impreparata. Agli operatori, agli albergatori, ai commercianti e ai titolari di esercizi commerciali che mi dicono di abbassare le tasse, cosa che peraltro abbiamo fatto, rispondo però di essere all'altezza della situazione. Non si può tenere chiuso un negozio in un giorno in cui in città ci sono decine di migliaia di persone. Difetti di comunicazione? Erano stati tutti avvisati. Alcuni mi hanno risposto che si dovevano riposare perché avevano lavorato durante la Perdonanza. C'è stata una sottovalutazione complessiva per un'inerzia degli imprenditori”.

“Pecchiamo ancora troppo di provincialismo” - ha concluso l'assessore - “Dobbiamo cambiare registro, tutti: noi istituzioni ma anche i privati”.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2015 12:04

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