Il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia Guido Liris esulta per una sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato illegittimi gli aumenti del servizio mensa scolastico. Per l'esponente azzurro si tratta di una sentenza che boccia implicitamente anche gli aumenti decretati dal Comune dell'Aquila.
"Il Tar del Lazio" si legge in una nota "dà ragione ai genitori ricorrenti: gli aumenti del servizio mensa sono illegittimi".
"La sentenza pronunciata sul ricorso n. 11696 del 2014, proposta dalle associazioni di genitori, rende giustizia alle battaglie e alle posizioni assunte dalle famiglie aquilane, umiliate e vessate dagli aumenti insensati operati dall'amministrazione comunale per quanto concerne la fruizione dei servizi mensa, pre-scuola e trasporto scolastico".
"Il Tar del Lazio" scrive Liris "è chiarissimo: l'amministrazione comunale sarà costretta a fare marcia indietro e tornare all'applicazione delle tariffe antecedenti i dissennati aumenti; le tariffe di cui erano a conoscenza le famiglie al momento della pre-iscrizione (avvenuta nel mese di gennaio) non possono essere cambiate".
"A L'Aquila purtroppo è accaduto proprio questo. Vi è stato un danno ingiustificato ed illegittimo nei confronti del cittadino, che ha visto mutare i termini degli 'accordi' in corso d'opera".
"Invito i genitori aquilani a non arrendersi: con un semplice ricorso determineranno la conclusione della vergognosa querelle sugli aumenti dei servizi scolastici. La legge è dalla loro parte: i loro diritti sono stati lesi da un'amministrazione 'sinistra' sempre più lontana dai bisogni delle famiglie aquilane; è un dovere lottare contro questa maggioranza che sceglie di fare cassa e sanare i bilanci raddoppiando i costi di servizi determinanti per la sopravvivenza del tessuto sociale della nostra città, quali quelli scolastici".
"Questa amministrazione" conclude Liris "non ha voluto ascoltare le critiche politiche, dovrà arrendersi alle sentenze dei tribunali".
La risposta dell'assessore comunale alle Politiche sociali Emanuela Di Giovambattista
La sentenza del Tar del Lazio che, secondo il consigliere Guido Liris, darebbe ragione ai genitori ricorrenti circa l'illegittimità degli aumenti tariffari del servizio mensa scolastica, fa riferimento al caso in cui una graduatoria di ammissione al servizio stesso sia stata stilata prima della definitiva approvazione, da parte dell'organismo competente, degli aumenti tariffari. Senza dunque che le famiglie ne siano state preventivamente informate.
La sentenza non è, pertanto, applicabile al Comune dell'Aquila, dal momento che la proposta di modifica delle tariffe dei servizi a domanda individuale è stata approvata dalla giunta il 29 maggio, mentre gli avvisi per l'iscrizione a tutti i servizi sono stati pubblicati negli ultimi giorni di luglio, dopo i passaggi in giunta e nelle commissioni consiliari competenti, riportando le indicazioni delle nuove tariffe proprio al fine di informare le famiglie debitamente e anticipatamente. Il Consiglio comunale ha poi approvato la proposta deliberativa il 30 luglio, senza apportare alcuna modifica.
La sentenza del Tar del Lazio non trova, dunque, applicazione in questo caso, dal momento che i cittadini, al momento dell'iscrizione, erano al corrente della nuova tariffazione. La graduatoria di iscrizione agli asili nido, per fare un esempio, è successiva alla deliberazione del Consiglio comunale e, addirittura, gli elenchi di ammessi ai servizi sono tuttora in continuo aggiornamento.
Le nuove tariffe, peraltro, vengono applicate a partire dall'anno scolastico 2015-2016, avendo stabilito l'Amministrazione comunale di non darne attuazione retroattiva, proprio per venire incontro alle famiglie.
Voglio inoltre sottolineare che la paventata iniziativa del gruppo di mamme di cui il consigliere Liris si fa portavoce istituzionale andrebbe a discapito di tutte quelle famiglie che, anziché pagare una tariffa fissa e uguale per tutti, oggi possono usufruire di una tariffa sociale, in base alle proprie capacità economiche, ma anche di tutti quei cittadini che, con le proprie tasse, contribuiscono al pagamento di questi servizi anche se non ne usufruiscono. Ricordo, infatti, che il costo di un singolo buono pasto, per il Comune, è di 5 euro. La massima contribuzione chiesta alle famiglie è di 2 euro e 80 centesimi. Il resto lo pagano i cittadini aquilani attraverso i tributi.