Mercoledì, 23 Settembre 2015 14:13

Grasso: "Costituzione non può essere trattata come strumento di bassa politica"

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“La materia costituzionale non può essere trattata come uno strumento di bassa politica. Una riforma della costituzione, paradossalmente, può anche rivelarsi incostituzionale”, se “cessa di essere argine agli abusi del potere e garanzia del patto costituente che affida sempre al popolo la prima e l’ultima parola”.

Sono alcuni dei passaggi più significativi dell'intervento che il presidente del Senato Pietro Grasso ha tenuto ieri, martedì 22 settembre, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, in occasione della presentazione del volume Le costituzioni italiane 1796-1948, pubblicato dalla editrice abruzzese Textus di Edoardo Caroccia.

Parole severe, per chi ha voluto intenderle, pronunciate, tra l'altro, proprio di fronte la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, seduta in prima fila. Grasso, tuttavia, ha poi escluso che fossero riferite alla riforma che oggi sta dividendo il Senato.

Il caso ha voluto che la presentazione di questo prezioso e corposo volume - mille e 300 pagine in elegante edizione rilegata, due saggi introduttivi, uno di carattere storico l'altro di carattere giuridico, e due prefazioni firmate dalla Boschi e dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini – sia caduta proprio nella settimana in cui è entrata nel vivo l'ultima fase della riforma costituzionale voluta dal governo Renzi, quella che modifica composizione e funzioni del Senato ponendo fine, di fatto, al bicameralismo paritario.

La ministra Boschi ha ascoltato impassibile l'intervento di Grasso, e, quando è toccato a lei prendere la parola, s’è guardata bene dal replicare direttamente. Ma anche lei ci ha tenuto comunque a dire la sua, affermando che “Il rischio di scivolare addirittura verso un regime dittatoriale non viene da un governo che decide ma dai governi che non decidono”.

Una sorta di rassicurazione rivolta a coloro che accusano la riforma costituzionale in discussione di andare nella direzione di un leaderismo che esalta la figura dell'uomo solo al comando.

E' possibile cambiare la costituzione a colpi di maggioranza? E non c'è il rischio che riforme approvate con maggioranze risicate – come avenne nel 2001 o nel 2005 – possano produrre effetti di destabilizzazione sull'intero ordinamento?

Sono alcuni dei temi affrontati ieri dai curatori del libro - Enzo Fimiani e Massimo Togna - e dai relatori che hanno partecipato ai lavori: Mario Esposito, dell'Università del Salento; Andrea Longo, dell'Università La Sapienza e Francesco Bonini, dell'Università Lumsa.

“Questo libro è sicuramente un prodotto editoriale originale” ha commentato il vice presidente del Csm Giovanni Legnini “al quale ho avuto l'onore di partecipare fin dall'inizio. Certo, nessuno poteva immaginare che la sua presentazione sarebbe avvenuta qui al Senato proprio mentre si sta discutendo il cambiamento della carta costituzionale. Si tratta di una coincidenza fortunata che rende la riflessione storica proposta da questo percorso a ritroso lungo le carte costituzionali italiane particolarmnte prezioso e importante”.

“E' una grande soddisfazione per la casa editrice, per i miei collaboratori e per quanti hanno lavorato alla realizzazione di questo volume e alla riuscita di questa iniziativa” ha affermato il patron di Textus, Edoardo Caroccia. “Credo che oggi abbiamo dato anche una bella immagine dell'Abruzzo, che arriva a momenti istituzionali così alti con opere così importanti. Credo che questo aiuti a dare un'immagine più bella della nostra regione. Si tratta” ha concluso Caroccia “di un'operazione editoriale inedita perché nessuno aveva mai raccolto in un volume cartaceo tutte le costituzioni italiane”.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 23 Settembre 2015 15:08

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