"Esprimiamo, interpretando certamente in questo anche il pensiero dell'intero Partito democratico aquilano, solidarietà, incondizionata vicinanza e fiducia al sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, e alla sua Amministrazione, riconoscendo al primo cittadino la profonda onestà dimostrata in un periodo difficile e, addirittura drammatico, a servizio della città".
Si legge in una nota firmata dal presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, e dai consiglieri Tonino De Paolis, Sergio Ianni, Alì Salem e Antonio Nardantonio che hanno inteso sottolineare il loro sostegno al primo cittadino, in un momento assai delicato.
Ma è davvero così? Davvero i firmatari parlano a nome dell'intero Partito Democratico dell'Aquila? Qualche dubbio, è lecito. Difficile spiegare, infatti, come mai il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo, non abbia firmato la nota. E come lui, non l'hanno firmata i consiglieri Antonella Santilli, Antonello Bernardi, Giorgio Spacca e il giovane Alessandro Mucciante. Difficile spiegare, inoltre, il silenzio assordante della segreteria del partito, a partire dal segretario cittadino Stefano Albano, sulla vicenda spinosa del rinnovo dei precari.
Non si può nascondere che il Partito Democratico, a L'Aquila, sia attraversato da malcelate tensioni: lo scontro tra il sindaco Cialente e la senatrice Pezzopane è, oramai, sotto gli occhi di tutti, il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli è in altre faccende affaccendato e il vice sindaco, Nicola Trifuoggi, è un corpo estraneo che sta lacerando gli equilibri. Basta leggere le dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucc e dal presidente della Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto, indicato da alcuni come possibile outsider alle prossime elezioni amministrative, che hanno richiamato "ad una necessaria, quanto asupicabile unità d'intenti. Prima a livello aquilano, poi regionale". Come a dire che unità, in questo momento, non c'è.
"Sono stati anni caratterizzati dai tragici eventi legati alla sisma - hanno sottolineato nella nota i consiglieri Pd solidali con Cialente - con una ricostruzione difficile, che ha visto il sindaco in prima linea nel battersi, spesso da solo, a tutela del futuro degli aquilani, attraverso un continuo confronto, talvolta anche acceso, con i Governi che si sono succeduti alla guida del Paese". E grazie a questo impegno, scrivono, "problemi drammatici, che avrebbero potuto bloccare la ricostruzione per sempre, legati a norme e finanziamenti, hanno trovato una soluzione. Notte e giorno il sindaco Cialente ha lavorato per i cittadini, garantendo assistenza, tutela e ascolto in maniera imparziale e misurandosi, quotidianamente, con difficoltà abnormi che avrebbero scoraggiato chiunque".
Viene sottolineato, poi, l'impegno di Cialente nel "prevenire e denunciare episodi poco chiari, tanto che - ricordano - proprio da lui sono arrivati gli appelli stringenti al Governo per inserire, nelle norme che disciplinano la ricostruzione, strette clausole contro fenomeni di corruzione e malaffare". I consiglieri, dunque, hanno ribadito sostegno e fiducia, all'indomani dello sfogo del primo cittadino che - all'angolo sul rinnovo dei precari - ha prima spiegato di aver pensato alle dimissioni per poi sfidare i consiglieri di maggioranza, e in particolare del suo partito, che in V Commissione avevano chiarito l'intendimento a perseguire la strada della proroga contrattuale per i 56 lavoratori del Comune dell'Aquila. "Si dimettano in blocco - ha attaccato - così, esco di scena e viene il commissario prefettizio".
E' arrivata la nota di sostegno di alcuni consiglieri comunali, una presa di posizione che - paradossalmente - potrebbe indebolire ulteriormente il primo cittadino, aprendo un altro squarcio sui difficili equilibri in seno al Partito Democratico.