Giovedì, 29 Ottobre 2015 16:36

In Abruzzo il centro sociale autogestito Lab 61: "Vogliamo essere un corpo nuovo"

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Inseguiamo l'utopia. Attraversiamo un tempo in cui diventa sempre più difficile vivere, attaccati, come siamo, da logiche che calpestano la dignità ed esaltano la competizione. Costretti a sopravvivere nella giungla urbana ci muoviamo tra le fratture di una società che ogni giorno contribuisce a sgretolare se stessa". Inizia così la nota di centro sociale autogestito Lab 61 Uallò Uallà di Lanciano (Chieti).

Il Lab 61 è uno degli spazi "di coscienza", come ama definirsi, all'interno del quale si stanno svolgendo in questi mesi assemblee e riunioni per la mobiltazione contro il progetto petrolifero di Ombrina Mare, sulla costa adriatica abruzzese: "Ombrina Mare e l'elettrodotto Villanova-Gissi sono la dimostrazione lampante del conflitto in opera a danno di un popolo che ha saputo manifestare il proprio dissenso, riuscendo ad unire le voci di 60mila persone. Battaglie come queste rappresentano il movimento nato dalla coscienza dell'Abruzzo che sa quello che vuole e sa come ottenerlo".

"Di questo Abruzzo vogliamo essere parte integrante e propositiva. Sentiamo il corpo e l'anima del territorio, tuteliamo il primo e cerchiamo di stimolare e mantenere unita la seconda contro chi, al contrario, punta ad una sua frammentazione. Valorizziamo le sfaccettature della diversità e ne abbracciamo la complessità", conclude la nota del collettivo, dando appuntamento al centro sociale, in via Barrella, 61, nella città frentana.

La nota completa di Lab 61

Inseguiamo l'utopia.

Attraversiamo un tempo in cui diventa sempre più difficile vivere, attaccati, come siamo, da logiche che calpestano la dignità ed esaltano la competizione. Costretti a sopravvivere nella giungla urbana ci muoviamo tra le fratture di una società che ogni giorno contribuisce a sgretolare se stessa.

Devastazione e saccheggio dei territori, abbattimento dei diritti fondamentali delle persone, costante e continuo soffocamento della libertà di autodeterminazione, mercificazione dei beni comuni, sono realtà che ci spingono a sollevare la testa, a ribellarci. Siamo in movimento, inseguiamo il sogno di un mondo diverso e non abbiamo intenzione di fermarci.

Vogliamo essere un corpo nuovo, un elemento di rottura del quotidiano, e allo stesso tempo inserirci nel tessuto cittadino. Viviamo delle vostre lotte. E attraverso esse vogliamo porci come punto di riferimento per un differente modello di partecipazione e mobilitazione alla società e alla politica lancianese. Un modello che parta necessariamente dal basso, che sia aperto al confronto con la società civile, allo scopo di creare una coscienza comune in grado di decidere e tutelare in autonomia le vicende del proprio territorio.

Ombrina Mare e l'elettrodotto Villanova-Gissi sono la dimostrazione lampante del conflitto in opera a danno di un popolo che ha saputo manifestare il proprio dissenso, riuscendo ad unire le voci di 60 mila persone. Battaglie come queste rappresentano il movimento nato dalla coscienza dell'Abruzzo che sa quello che vuole e sa come ottenerlo.

Di questo Abruzzo vogliamo essere parte integrante e propositiva. Sentiamo il corpo e l'anima del territorio, tuteliamo il primo e cerchiamo di stimolare e mantenere unita la seconda contro chi, al contrario, punta ad una sua frammentazione. Valorizziamo le sfaccettature della diversità e ne abbracciamo la complessità. Il nostro spazio così diventa uno strumento di rivendicazione, resistenza e integrazione. Rivendicazione perché mezzo di pressione politica e sociale; resistenza perché vogliamo raccogliere l'esempio dei nostri padri partigiani e l'ispirazione dai nostri fratelli curdi e dalle nostre sorelle curde; integrazione perché capaci di accogliere ed ascoltare.

Il CSA Lab61 trova le sue radici nella scuola, in anni di lotta per la difesa della vera Buona Scuola, quella pubblica, laica e solidale. Pur essendo una realtà giovane, ed ancora in fase embrionale, le mobilitazioni a cui abbiamo preso parte in passato hanno alimentato un processo capace nel tempo di dare voce e coscienza ad un gruppo di ragazzi che non vogliono essere spettatori passivi del loro futuro ma l'Effetto Farfalla che da forza al cambiamento.

Chiunque può vivere in indipendenza e solo insieme possiamo rendere la vita di tutti indipendente; imparando attraverso la memoria a pensare globale ed agire locale, e oltreguardare.

"Ognuno di noi deve dare qualcosa, per fare in modo che alcuni di noi non siano costretti a dare tutto"

Ultima modifica il Giovedì, 29 Ottobre 2015 17:05

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