Giovedì, 12 Novembre 2015 13:10

Cassazione Grandi Rischi, L'Aquila inizia a muoversi. I Rbe: "Per noi un obbligo esserci"

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota dello storico gruppo organizzato della Curva Sud dello stadio Tommaso Fattori, i Red Blue Eagles, ultras dell'Aquila calcio:

"Rendiamo noto che Giovedi 19 Novembre 2015, saremo presenti davanti alla Cassazione in piazza Cavour a Roma, in occasione dell'ultimo grado di giudizio per il processo alla Commissione Grandi Rischi.

Questo processo è bene ricordare, non è un "processo alla scienza" che non è riuscita a prevedere con esattezza il terremoto del 6 Aprile 2009, messaggio che è stato voluto far passare da molti mass media nazionali facendo cosi una cattiva informazione e pilotandola in una direzione ben precisa, piegata ai voleri di forti poteri e di un sistema che non funziona.

Si tratta di un processo nel quale gli imputati sono accusati di non aver messo in allerta la popolazione pochi giorni prima del sisma quando qui a L'Aquila, il 30 Marzo 2009, fu riunita la Commissione Grandi Rischi per valutare i pericoli dello sciame sismico che stava interessando il nostro territorio con scosse continue e di intensità crescente. Quel giorno tutti i cittadini furono rassicurati dagli esperti e dalle massime autorità scientifiche del settore sismico che affrontarono la questione in modo superficiale e tipico di questo paese.

Per rendersi conto di ciò basta leggere la sentenza di appello emessa nei confronti di De Bernardinis, allora vice di Bertolaso, condannato a due anni per aver indotto i cittadini a sottovalutare il pericolo e invitandoli tramite una tv locale a tranqullizzarsi e a bere "Un Montepulciano di quelli assolutamente doc".

Lo stesso Bertolaso in una telefonata defini' la convocazione della Commissione Grandi Rischi come "un'operazione mediatica".
Se un terremoto non può essere previsto e questo nessuno lo mette in dubbio, non può nemmeno essere escluso con certezza.
I sette esperti della Commissione Grandi Rischi sono stati condannati in primo grado a 6 anni di reclusione, sentenza che è stata poi ribaltata dalla Corte d'Appello de L'Aquila con assoluzione per 6 di loro.
Ci auguriamo che questa volta, lo stato che uccide e sbaglia, non si autoassolva e non rimanga impunito come accaduto in molte altre, troppe occasioni.

Giovedi 19 Novembre sarà una giornata importante. Bisogna esserci per le vittime del sisma che attendono giustizia,per i loro familiari, per la nostra città e per dimostrare ancora una volta che L'Aquila è viva e la sua gente ancora lotta sempre a testa alta!"

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