di Cristiano Pitari - Si avvicina, per la città dell'Aquila, una data importante: si tratta del 19 novembre. Per quel giorno i giudici della Cassazione esamineranno le carte, nel terzo e ultimo grado di giudizio, riguardanti il processo a carico dei componenti della Commissione Grandi Rischi.
Salvo colpi di coda, calerà il sipario, almeno dal punto giudiziario, su una delle questioni più controverse del post-sisma aquilano.
L'inchiesta fu avviata dalla polizia giudiziaria dopo la denuncia presentata dall'avvocato aquilano Antonio Valentini e dopo aver ascoltato vari testimoni. La Procura della Repubblica decise di approfondire la questione. A essere rinviato a giudizio, oltre agli ex componenti della Commissione, fu anche Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile. Secondo gli inquirenti, avrebbe convocato la riunione del 31 Marzo 2009 in seguito alla quale si sarebbe tranquillata la popolazione aquilana dopo il susseguirsi di scosse sismiche, mettendo così a tacere le previsioni pericolose di un forte sisma da parte del tecnico Giampaolo Giuliani. La posizione di Bertolaso fu comunque archiviata in quanto non presente a quella riunione.
Nel processo di primo grado il giudice Marco Billi condannò tutti gli imputati alla pena di sei anni di reclusione, andando oltre le richieste del pm, che chiedeva quattro anni di carcere. Il ricorso in appello ha poi cambiato le carte in tavola: il processo di secondo grado ha parzialmente capovolto il verdetto assolvendo tutti gli imputati riducendo a due anni di reclusione (con i benefìci di legge) la condanna a carico del solo Bernardo De Bernardinis per via di un’intervista rilasciata a una tv privata.
La Procura generale e le parti civili hanno presentato il ricorso in Cassazione che, come detto sopra, è stato fissato a novembre. Si tratterà di un’udienza camerale nella quale verranno ascoltate le parti. Dopo le loro richieste ci sarà la decisione finale. Sul fronte civile dei familiari di alcune vittime hanno inoltrato una serie di richieste di danni alla presidenza del Consiglio.