Giorgio Morelli è il nuovo presidente del Comitato regionale abruzzese della Federazione Italiana Rugby (Fir). E' stato eletto nel corso dell'assemblea ordinaria elettiva che si è svolta stamane presso la sede del Coni all'Aquila.
Il neopresidente ha ottenuto 1227 voti (il quorum era 1151, 53,34%), mentre l'altro candidato Giovanni Forcucci ha ottenuto 1045 voti (45,43%). 28, infine, le schede bianche. I voti totali erano 2.300, espressione di 14 società accreditate.
E' stato eletto anche il nuovo Consiglio del Comitato. Gli eletti sono Francesca Alfonsetti (2300 voti), Luca Di Filippo (2300), Giuseppe Luciani (2274), Terenzio De Benedictis (1258), Marco Molina (1215), Carlo Stefanucci (1066) e Filippo Petrocco (1014).
L'assemblea si è aperta con i saluti e i ringraziamenti del presidente uscente Angelo Trombetta, negli ultimi otto anni alla guida del Comitato regionale abruzzese. L'intervento integrale di Trombetta è stato pubblicato sul sito web ufficiale del Comitato.
Giorgio Morelli, ingegnere aquilano di 62 anni, è volto noto della palla ovale abruzzese e non solo. Ruolo tallonatore, ha giocato con L'Aquila Rugby, di cui è stato anche capitano. Ha militato inoltre nella nazionale azzurra, dal 1976 e fino alla Coppa del Mondo del 1987.
L'assemblea elettiva ha sviluppato un dibattito interessante, durante il quale entrambi i candidati alla presidenza hanno individuato nella collaborazione con i club la base da percorrere per sviluppare le attività. Il neopresidente ha insistito sui valori, propri del rugby, del fare squadra, dell'amicizia, del rispetto dell'avversario e dell'importanza delle regole: "Questi valori – ha affermato – rappresentano il vero volto di questo sport, bisogna metterli in pratica per raggiungere il comune obiettivo della crescita dei tesserati, dei club e della qualità del gioco".
"Il fare squadra – ha proseguito Morelli – si declina con l'ascolto delle esigenze della base, e nel trovare di volta in volta le soluzioni migliori”. Il neo presidente ha garantito l'impegno nel voler essere il portatore d'interesse di tutto il movimento abruzzese presso la Fir, “nel rispetto dei ruoli, con alto senso dell'istituzione, ma con fermezza e senza alcun tipo di condizionamento".
"La libertà da schemi predefiniti e da pregiudizi mi consentirà di chiedere ciò di cui il territorio ha bisogno", ha concluso.