Su L'Equipe di oggi, all'interno di un reportage di due pagine sul rugby italiano [qui], uno spazio viene dedicato a L'Aquila Rugby Club. Un corrispondente e un fotografo di quello che è uno dei maggiori quotidiani sportivi del mondo, sono arrivati nel capoluogo abruzzese domenica scorsa, in occasione dell'incontro vinto al "Fattori" contro il Pro Recco.
"E' così che i tentativi di rinascita dell'Aquila e della sua comunità vengono veicolati anche attraverso la prestigiosa testata francese", si legge nella nota del club neroverde. Nell'articolo si parla del glorioso passato neroverde, ma anche e soprattutto del presente e del futuro. Spicca in pagina un primo piano di Marcello Angelini, centro classe 1996, aquilano doc. L'Equipe inoltre intervista anche un altro ex allievo dell'Accademia federale, Francesco Cozzi (estremo, classe 1997).
"Il giovane beneventano - comunicano dal club - sottolinea tra le altre cose l'importanza di avere garantiti all'Aquila lo studio universitario, oltre che un club con uno staff tecnico e medico importante. Frutto del progetto FormiAmo il futuro, che mira a tutelare le doppie carriere, universitaria e sportiva, dei giovani atleti".
Ma l'uscita sulla testata del Tour de France è l'occasione per la società di tornare a parlare di solidità, nuovamente.
Dopo una pagina interamente dedicata ai neroverdi dal Corriere dello Sport il mese scorso, l'articolo de L'Equipe evidenzia le attenzioni della stampa nazionale e internazionale al rugby aquilano: "Quando siamo partiti con il progetto L'Aquila Rugby Club, nel 2014, abbiamo avviato il nostro lavoro con umiltà e determinazione - afferma il presidente Mauro Zaffiri - continuiamo senza proclami né pretese, con le difficoltà di cui abbiamo sempre parlato, a lavorare con umiltà e determinazione. Per noi però programmare e pianificare come vorremmo è sempre più difficile, perché a fronte dell'attenzione persino dei media internazionali, e del sostegno di società multinazionali come eni e Decathlon, è latitante da troppo tempo qualsiasi tipo di sostegno nel nostro progetto a livello di istituzioni e partner locali, eccetto alcune eccezioni che ringraziamo".
"Se i colori neroverdi sono da sempre vanto e patrimonio dell'Aquila, la città deve dimostrarlo. Ma questo avviene, finora, ancora troppo poco", conclude Zaffiri.