Martedì, 29 Ottobre 2013 13:01

Cus: rimossi i fili elettrici sul campo, dopo 32 anni. La U16 gioca con i ragazzi della casa-famiglia

di 

Ci sono voluti 32 anni, ma alla fine sono stati rimossi i fili dell'alta tensione che attraversavano uno dei due campi sportivi del Cus in località Centi Colella a L'Aquila.

Dopo tre decenni e svariate amministrazioni comunali, il campo del Cus L'Aquila potrà dunque essere omologato per le gare federali. Attualmente, infatti, il campo può essere utilizzato esclusivamente per gli allenamenti. Il Comune, in accordo con Enel, avrebbe dovuto rimuovere i cavi, in virtù della convenzione con il Cus che, però, non fu mai rispettata.
Oggi quei cavi sono spariti, grazie alla determinazione dell'attuale dirigenza del Cus, e all'amministrazione comunale che ha provveduto a finanziare lo smantellamento.

Ma non è l'unica novità: anche il manto erboso è stato completamente rifatto, e anche in questo caso il merito va alla determinazione dei giovani dirigenti della sezione rugby del Cus, che hanno rifondato la società nel 2011 (si era sciolta nel 2003) e si sono dedicati, dopo il sisma, alla riattivazione del campo sportivo. Come raccontano sul social network Facebook Terenzio De Benedictis (vecchia conoscenza del rugby aquilano) e il responsabile di sezione del Cus Fabio Zenadocchio, dopo il sisma circa trenta giovani si sono riattivati con propri mezzi per i lavori al campo. Tra loro alcuni provengono dall'esperienza del Tornimparte Rugby, come Erjon Hoxhaj, nazionale albanese di rugby.

bobcat cusIl ripristino del campo del Cus è stato realizzato dunque grazie alla dedizione e al lavoro quotidiano di chi l'ha voluto, senza finanziamenti da parte della Federazione Italiana Rugby, al contrario di altri casi di ristrutturazione di campi e complessi sportivi nel capoluogo abruzzese. Gli universitari, che militano anche quest'anno in serie C, hanno collezionato finora 15 punti nelle prime quattro giornate e viaggiano nei piani alti della classifica. Oltre ai seniores, il terreno di gioco ospiterà i ragazzi delle categorie U16, U14, U12, U10, U8 e U6 e le ragazze della categoria U14 femminile.

A proposito di giovanili, da qualche settimana il Cus L'Aquila è protagonista di un progetto che vede l'incontro tra sport e integrazione sociale. Grazie a un accordo con le comunità Futura (Pettino) e Futuraquila (Tempera) ben sette ragazzi facenti parte delle due case-famiglia, per lo più albanesi, si stanno allenando già da qualche settimana con la squadra U16, agli ordini del mister Elio Tazzi: “Contro tutti gli stereotipi, i razzismi e i detrattori della convivenza tra culture diverse, il giovane e rinnovato Cus, che non formava una U16 da dieci anni, va avanti per la sua strada”, afferma a NewsTown Tazzi, sottolineando l'importanza del rapporto tra integrazione e sport.
Anche Lucia Lepore di Futuraquila è felice del neonato progetto: “Sono ragazzi di due case-famiglia presenti su questo territorio. L'integrazione attraverso lo sport è importante, soprattutto per combattere i pregiudizi”.

Un Centro Universitario Sportivo molto attivo e determinato nella riacquisizione degli spazi che, come ben sappiamo, non abbondano in città, almeno per quanto riguarda l'attività sportiva. Un Cus che, con progetti di valenza sociale, è presente ancora di più sul territorio, dimostrando che il rugby - e lo sport in generale - non rappresentano solo un'attività di intrattenimento, ma anche uno strumento di crescita dell'intera comunità.

Ultima modifica il Martedì, 29 Ottobre 2013 14:58

Articoli correlati (da tag)

Chiudi