Mercoledì, 11 Ottobre 2017 13:32

L'Aquila Rugby Club rompe il silenzio: "Abbiamo garantito che il titolo sportivo restasse in città". E sul futuro: "Gestione improntata alla trasparenza"

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"In questi giorni convulsi si è molto parlato del rugby a L’Aquila e, soprattutto, della nostra Società che è stata oggetto di commenti, disamine, notizie non tutte vere, non tutte autorizzate, non tutte raccolte dalla fonte. Ci è stato rimproverato un silenzio nei confronti del dibattito in corso da molti letto come mancanza di argomenti, assenza della Società o, peggio, come imbarazzo per il disvelarsi di una situazione di crisi, peraltro nota e comune a molte altre realtà del rugby italiano, ma non per le cifre e la gravità che è stata esternata sugli organi di stampa. In realtà la Società si è concentrata sull’organizzazione della stagione 2017/2018 cercando di risolvere le criticità e di superare gli ostacoli legati ad essa, quali la composizione della rosa dei giocatori, i problemi per il reperimento dei fondi necessari alla disputa del campionato, degli alloggi per i giocatori, di tutte quelle sfaccettature proprie alla gestione di una stagione".

Inizia così la nota inviata alla stampa dalla società de L'Aquila Rugby Club che rompe il silenzio, all'indomani della vittoria con la Gran Sasso che ha scongiurato la radiazione dei neroverdi dal campionato di Serie A. "E’ ora giunto il momento di parlare", sottolinea il sodalizio neroverde.

"Innanzitutto ci corre l’obbligo di ringraziare i giocatori e lo staff che, nonostante le difficoltà sopportate negli ultimi anni, si sono resi disponibili a proseguire con i nostri colori il progetto pensato dal compianto Presidente Mauro Zaffiri e da altri Soci che, nel momento più importante e drammatico per la vita del rugby cittadino, hanno raccolto il testimone che, possiamo dire con assoluta cognizione di causa e senza tema di smentita, era stato abbandonato alle proprie sorti", la prima stoccata.

Si torna con la memoria a quel giorno del maggio 2014, "quando la società L’Aquila Rugby 1936 - grazie ad un campionato esaltante - fu promossa in Eccellenza, massimo campionato italiano. Ebbene, quel risultato sarebbe stato vanificato, e conseguentemente il titolo riconsegnato alla Federazione che lo avrebbe destinato ad altri lidi, perché i Soci della Società L’Aquila Rugby 1936 non avrebbero garantito l’iscrizione alla stagione successiva, il tutto nel silenzio più totale della città e delle altre realtà rugbistiche aquilane. Fu allora che si costituì la società L’Aquila Rugby Club s. s. d. a r. l. che garantì la permanenza del titolo a L’Aquila facendo un accordo con la 1936 per la cessione del titolo accollandosi direttamente ed indirettamente i debiti maturati nei confronti dei tesserati ed affiliati alla F.I.R. (circa € 236.000), tramite la rinuncia al contributo federale per le squadre di Eccellenza (€ 160.000), interamente devoluto, per accordo con l’A.I.R., al ripianamento dei debiti verso tesserati ed affiliati alla federazione di cui in realtà si sarebbe dovuto far carico la Società cedente, e accollandosi direttamente la differenza (€ 76.000 circa)".

Si evince che la neonata Società è partita fin dal primo giorno con un debito di € 236.000, di cui € 160.000 per mancati incassi ed € 76.000 di accollo debito. "Ciò nonostante, L’Aquila Rugby Club ha disputato due campionati di Eccellenza ed un campionato di Serie A con disputa della finale per la promozione in Eccellenza, mantenendo alto il nome dell’Aquila nel panorama rugbistico italiano per la categoria seniores. La situazione finanziaria della Società è molto complessa, ma nel nuovo corso che si è avviato domenica e di cui ci faremo carico, la gestione sarà improntata alla massima trasparenza e nella condivisione delle scelte, sportive e non, con chi in questi giorni non facili ci è stato a fianco. Non spetta a noi e, soprattutto, non è questo il luogo ed il momento per discernere sulla progressiva riduzione del numero degli spettatori allo stadio che ha visto una buona affluenza solo in occasione del derby con la Gran Sasso della scorsa stagione, né sul mancato apporto di risorse economiche da parte del tessuto imprenditoriale, non solo il comparto edile che, anzi, ancorché meno del possibile, è stato presente al nostro fianco. Possiamo parlare positivamente e con soddisfazione di sponsorizzazioni e partenariati venuti da fuori città, anche da aziende di primaria importanza che hanno visto di buon occhio i progetti che gli sono stati sottoposti per lo sviluppo sociale, prima che strettamente sportivo, della città de L’Aquila. Le ringraziamo pubblicamente".

La società è conscia che il percorso per il futuro potrà essere affrontato solo con un incontro tra gli attori del rugby a L’Aquila, "che definisca i ruoli e le competenze di ognuno interessato e, laddove ne ricorrano i presupposti, collaborazioni che possono spingersi anche verso le franchigie territoriali o addirittura una confluenza tra le varie realtà, ma non partendo da presupposti sbagliati che escludano l’una o l’altra Società o che ne decretino la fine a favore di altre. In questo senso sono gradite e fondamentali le intermediazioni e l’interesse verso il mondo del rugby cittadino da parte delle istituzioni, dal Sindaco dell’Aquila al Presidente della Regione".

Dunque, la precisazione: "La nostra Società non si è mai appropriata di storia e titoli altrui, meritatamente vinti sul campo: nel sito internet compare solo una pagina di storia del rugby a L’Aquila fino al 2012, quindi ben prima della nascita della Società stessa. Non è un’appropriazione ma se la cosa dà fastidio ad alcuno potrà essere rimossa, pur non comprendendone le ragioni. A riprova di ciò, anche lo stemma o logo della Società è stato volutamente differenziato da tutti gli altri delle varie Società. Oggi possiamo dire che la squadra è scesa in campo, dimostrando a noi ed alla città tutta la serietà, l’attaccamento e le qualità umane e sportive. Stiamo lavorando per completare la rosa dei giocatori con cui affrontare la stagione".

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