"Le incapacità politiche hanno, nuovamente, illuso il popolo rossoblu! Noi però siamo sempre stati chiari: nessuna fusione e nessuna elemosina di titoli. Dateci una categoria che poi a rialzarci ci penseremo noi".
Si legge sulla pagina Facebook "Che vuoi che sia, in ogni categoria" che, nelle settimane scorse, ha lanciato la campagna abbonamenti per la prossima stagione, sebbene non fosse ancora chiaro il destino della nuova compagine, la ASD Città di L'Aquila. Un destino che non è stato ancora scritto. "Politici aquilani dimettetevi e non avvicinatevi più al mondo L'Aquila calcio", l'affondo dei tifosi rossoblu, furiosi per l'ennesima presa in giro.
E' sempre più probabile, in effetti, che L'Aquila debba ripartire dalla Prima Categoria.
L'incontro dei giorni scorsi a Palazzo Fibbioni tra l'amministrazione comunale, la neonata società e Daniele Ortolano, presidente del Comitato regionale abruzzese della Lega nazionale Dilettanti, si è rilevato nient'altro che una passerella; a margine del vertice, Ortolano aveva chiarito che la decisione sulla categoria da assegnare ai rossoblu sarebbe spettata alla Figc, essendo necessario un provvedimento straordinario in deroga.
Tuttavia, il commissario straordinario Roberto Fabbricini, con una lettera svelata dal sito Atuttocalcio.tv, ha ribadito che l'organizzazione dei campionati regionali compete al Comitato regionale abruzzo della LND "e che ogni valutazione e determinazione non può prescindere dalla posizione che dovrà esprimere il medesimo Comitato", aggiungendo che "nella città dell'Aquila è già presente altra squadra militante nel campionato di Promozione che ha, per meriti sportivi, conseguito detto titolo (il riferimento è al San Gregorio, ndr), e che è auspicabile la città di L'Aquila convogli i propri sforzi in un'unica entità calcistica".
Insomma, la palla è tornata ad Ortolano che, questa la sensazione, non ha fatto altro che prendere tempo e che, stando i ben informati, potrebbe prenderne altro, rispedendo di nuovo la vicenda sui tavoli della Figc. A questo punto, con i tempi che stringono è evidente che si sta andando verso la peggiore delle ipotesi, gli inferi della Prima categoria, considerato pure che le altre società abruzzesi che militano in Eccellenza e Promozione stanno facendo sostanzialmente 'muro' ai rossoblu.
Con buona pace della città, umiliata per l'ennesima volta.
Tinari: "Inaccettabile il rimpallo di responsabilità tra Figc e Comitato regionale LND"
"Manca solo un giorno all'inizio del campionato e gli aquilani ancora non sanno se la squadra che rappresenta la città capoluogo di regione giocherà nel campionato regionale di eccellenza oppure in quello di promozione. Il rimpallo di responsabilità tra FIGC e Comitato Regionale Abruzzo della Lega Nazionale Dilettanti, competente per ogni valutazione e determinazione, è assolutamente inaccettabile e rischia di escludere definitivamente la squadra da ogni campionato".
A dirlo è il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari.
"Non si può accettare il comportamento del Comitato regionale abruzzese LND che anziché esprimere formalmente valutazioni e determinazioni per l'ammissione della squadra nel campionato di Promozione, come auspicato dalla FIGC, rimpalla le proprie responsabilità ad altri", l'affondo; "in questo momento L'Aquila di tutto ha bisogno tranne che di chi, attraverso mancate decisioni, non si assume le proprie responsabilità. L'Aquila sta uscendo a fatica da un periodo nero dal quale si sta rialzando per tornare ad essere la città che tutti gli aquilani conservano nel cuore e nei ricordi. In questo momento storico delicato, che impone agli amministratori ed agli uomini delle istituzioni scelte coraggiose, non si può accettare l'atteggiamento di chi, pur chiamato a decidere, rifiuta il peso di tali responsabilità".
L'Aquila, città capoluogo di Regione, non merita questo trattamento, aggiunge Tinari. "Se lo sport deve essere inteso come fattore fondamentale della società e simbolo di rinascita allora L'Aquila non può fare a meno del calcio e dei momenti di aggregazione che è in grado di regalare. Esorto pertanto i vertici federali investiti della decisione di ammettere la neo-costituita città di L'Aquila Calcio a determinarsi in tempi brevi e a consegnare alla città una categoria consona alla squadra rappresentativa del Capoluogo d'Abruzzo. In una città ancora ferita dove si deve realizzare oggi tutto quello che si pensa di poter fare domani, inaccettabili sono le mancate decisioni che penalizzano fortemente tutto il territorio".