Mercoledì, 05 Settembre 2018 20:45

L'Aquila Calcio ripartirà dalla Prima Categoria. Supporters' Trust: "Da Figc un'offesa alla città"

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L'Aquila Calcio disputerà la prossima stagione in Prima Categoria.

A scriverlo è il sito A tutto calcio, che dà la notizia come ufficiale riportando anche la lettera inviata dal commissario della Figc Roberto Fabbricini alla società.

“Alla luce della posizione espressa dal Comitato Regionale Abruzzo - si legge nella nota di Fabbricini - nulla osta da parte della Federazione a che l’Asd Città di L’Aquila possa essere iscritta in via straordinaria al campionato regionale di Prima Categoria“.

I rossoblù saranno inseriti nel girone A, che raggruppa tutte le squadre della provincia dell'Aquila.

L'Aquila supporters' trust: "Da Figc un'offesa alla città"

"L’interminabile attesa conclusasi con l’ammissione dell’A.S.D. Città di L’Aquila al campionato di Prima Categoria ha rappresentato una vicenda ignobile e grottesca. Il patetico scaricabarile messo in piedi dalla F.I.G.C. nazionale e dal Comitato Regionale Abruzzo della L.N.D., in particolare, è stato offensivo nel metodo e nel merito".

A scriverlo, in una nota, è L'Aquila Calcio Supporters' Trust.

"Lo è stato nel metodo perché ha costituito una gravissima mancanza di rispetto nei confronti del neonato sodalizio rossoblù e dei tifosi aquilani, che aspettavano una risposta chiara sull’istanza presentata. Lo è stato soprattutto nel merito perché – in barba ai precedenti, tra gli altri quelli di Castel Di Sangro, Chieti e Teramo – per la prima volta una squadra abruzzese dalla nobile tradizione sportiva viene costretta a ripartire addirittura dai campionati provinciali, ma anche perché le note firmate dal commissario straordinario Fabbricini e dal presidente Ortolano si sono avventurate in considerazioni assolutamente inammissibili".

"L’idea che l’A.S.D. San Gregorio, la quale meritoriamente milita nel campionato di Promozione, sia rappresentativa della città de L’Aquila si commenta da sola e dimostra il completo scollegamento delle istituzioni calcistiche rispetto alle realtà sportive del territorio. Peraltro non si capisce come da Roma sia possibile auspicare fusioni o cambi di denominazione a prescindere e contro la volontà dei sodalizi interessati: vanno a questo proposito energicamente respinte al mittente pure le irricevibili e impraticabili proposte che con fastidiosa insistenza continuano a provenire da taluni esponenti della classe giornalistica regionale, evidentemente convertitisi al ruolo di mestatori".

"Come se non bastasse, il presidente Ortolano ha sciorinato ulteriori ‘perle’: ha scritto di un fallimento – quello de L’Aquila Calcio 1927 – mai avvenuto, visto che la vecchia società “semplicemente” non si è iscritta al torneo di Serie D, ma soprattutto ha rimesso alla Capitale ogni competenza in materia di ammissione a campionati superiori alla Terza Categoria, quando appena un anno fa fu direttamente il Comitato Regionale Marche a far partire dalla Prima Categoria l’U.S. Anconitana. Delle due l’una: o il provvedimento del Comitato marchigiano era illegittimo, il che non crediamo, oppure Ortolano aveva la possibilità di procedere subito nel nostro caso almeno all’ammissione in Prima Categoria e non l’ha fatto. Comunque sia, contenuti e tono della sua missiva del 31 agosto – e la conseguente decisione del Commissario straordinario della F.I.G.C. – costituiscono un’offesa inaccettabile a L’Aquila sportiva, che non la dimenticherà".

"Il “caso L’Aquila” è dunque un’ulteriore prova dell’agghiacciante pressappochismo che caratterizza il governo del nostro calcio, ma costituisce anche una cartina di tornasole impietosa sull’effettivo peso del Capoluogo di Regione. Le interlocuzioni intessute a livello politico e istituzionale in queste settimane si sono rivelate del tutto inefficaci e non sono riuscite ad assicurare a L’Aquila quanto – come ricordato – era stato già riconosciuto ad altre realtà, non solo abruzzesi. Che questo sia dipeso da scarso impegno, da strategie errate o da oggettive difficoltà ha relativa importanza: resta un risultato assai deludente riguardo al quale la classe dirigente cittadina dovrebbe compiere una profonda riflessione.
Ciò scritto, occorre ribadire che la dignità dei colori rossoblù non dipende dalla categoria. Non riteniamo condivisibili gli inviti, pure formulati da autorevoli protagonisti del mondo sportivo cittadino, a rifiutare l’ammissione al campionato di Prima Categoria. La tifoseria aquilana ha voglia di tornare a seguire la propria squadra e lo ha dimostrato lanciando da sé la pre-campagna abbonamenti e sottoscrivendo già più di trecento tessere: ripartiremo da dove ci viene consentito di ripartire, senza essere debitori nei confronti di nessuno e dimostrando a tutti che in queste serie L’Aquila è solo di passaggio. Alla nuova società spetta ora il compito di strutturarsi adeguatamente per assicurare al calcio aquilano il futuro ambizioso auspicato da tutti i tifosi rossoblù".

Ultima modifica il Giovedì, 06 Settembre 2018 17:00

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