Lunedì, 06 Maggio 2019 19:57

Terza Categoria, United L'Aquila ai play off: il primo anno della squadra di calcio popolare

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Più di seicento cittadini che hanno sostenuto la campagna di tesseramento, 13 vittorie collezionate e un terzo posto in classifica che è valso l'accesso alle semifinali play off per salire in Seconda categoria.

Sono i risultati che hanno caratterizzato la brillante stagione calcistica della United L'Aquila, la squadra che unisce aquilani e richiedenti asilo nata poco più di un anno fa grazie ad un'autotassazione del gruppo dirigente che ha reso possibile l'iscrizione in Terza categoria. La squadra, che si è rivelata tra le migliori del campionato, ha iniziato la preparazione atletica lo scorso 3 settembre. E' entrata nei circuiti ufficiali di competizione contando sulle poche risorse della campagna di tesseramento (un sostegno economico annuale di 10 euro). La solidarietà mostrata dalla cittadinanza ha dato forza al progetto che si è sviluppato velocemente, ottenendo il sostegno economico di alcuni sponsor: la Comunità per minori Crescere Insieme, la scuola di sci Le Aquile, la Bottiglieria Lo Zio, lavanderia Aurora e Frezza Costruzioni. 

"Siamo partiti da zero e il risultato ottenuto in campionato, che è partito a rilento con tre sconfitte subìte nelle prime cinque partite, è stato del tutto inaspettato. La crescita della squadra dal punto di vista tecnico e tattico, ottenuta soprattutto grazie al lavoro dello staff diretto dall'allenatore Antonello Bernardi, è stata straordinaria", spiega a NewsTown Luca De Julis, presidente della squadra.

Per la United quello che si sta per concludere è stato un anno di successi e riconoscimenti non solo a livello calcistico. Lo scorso 13 marzo è stata insignita della tessera onoraria dell'Anpi per essere stata tra le realtà territoriali che meglio hanno saputo "reagire a spinte antidemocratiche -è stato sottolineato in quell'occasione- cercando di costruire quotidianamente, e con i gesti e le azioni di rispetto, tolleranza e difesa dei cittadini più deboli, una società differente fondata sui principi cardine della nostra Costituzione".

Più che una realtà sportiva, un vero e proprio progetto politico nel senso più autentico del termine, legato al tessuto umano della città e strettamente interconnesso con il territorio. Una squadra costruita attorno ai valori fondamentali dell'antifascismo e dell'antirazzismo, richiamati nello statuto dell'associazione, integrati a quelli propri dello sport popolare: il rifiuto delle dinamiche di mercificazione tipiche dello sport main stream e delle grandi federazioni, il rispetto per l'avversario, la gestione collettiva.

"Il modello cui ci ispiriamo è la squadra del Corinthians creata da Socrates in Brasile, diventata tra le forme di resistenza politica più importanti negli anni della dittatura", spiega De Julis. Nonostante la compagine dirigenziale sia ufficialmente composta da 9 soci fondatori, tutti i componenti del gruppo "United" fanno parte dell'organigramma societario, "siamo un gruppo alla pari, lavoriamo insieme e tutte le decisioni vengono discusse e assunte in assemblea".

In poco tempo, il progetto 'United' è riuscito a valicare i confini dello sport, richiamando non solo le associazioni cittadine, ma anche moltissimi aquilani, atleti e non. "Siamo riusciti a creare un gruppo solidale e capace di offrire delle reali opportunità di integrazione", dice De Julis a proposito dei più importanti obiettivi che si è riusciti a centrare. Gli allenamenti aperti alla cittadinanza fuori dal campo sportivo di Centi Colella dove la squadra solitamente si allena (alla Madonna Fore, al Parco del Sole e Collebrincioni sul sentiero dei IX Martiri organizzati con la collaborazione dell'accompagnatore di montagna Andrea Lolli) hanno avvicinato i ragazzi aquilani non solo allo sport, ma anche ad alcune realtà cittadine. Molti di loro, pur non essendo tesserati, partecipano tutte le settimane agli allenamenti. Altri, hanno iniziato a lavorare come volontari per la Comunità XIV luglio. "Dalla United si è creata una rete che li ha fatto sentire parte di una comunità. Oggi tutto il gruppo conta circa 50 persone -prosegue De Julis- e tutti partecipano attivamente al progetto, organizzando serate di raccolta fondi, cene o semplicemente allenandosi con noi, cotribuendo così a creare importanti occasioni di socialità".

In attesa della prima partita dei playoff, che si giocherà domenica 12 maggio alle 20 contro la Sangregoriese presumibilmente allo Stadio "Gran Sasso" (la location è ancora in attesa di conferma), la squadra pensa già alle iniziative future. "Il nostro prossimo obiettivo -rivela De Julis- è allargare il progetto ad altre discipline creando una piccola polisportiva. Stiamo lavorando alla creazione di una squadra di pallavolo mista da iscrivere al campionato di CSI del prossimo anno. Per adesso restiamo concentrati sulle partite dei playoff, ma durante l'estate non abbiamo nessuna intenzione di fermarci".

Ultima modifica il Martedì, 07 Maggio 2019 13:00

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