Mercoledì, 05 Giugno 2019 09:29

E' fallita L'Aquila calcio 1927 srl: vano il tentativo di concordato preventivo

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Si chiude un'altra pagina nera della storia del calcio a L'Aquila; è l'ennesimo crac, dopo i fallimenti del 1994 e del 2004: il Tribunale ordinario, con sentenza numero 11 emessa ieri, ha decretato il fallimento della società L'Aquila calcio 1927 srl - la vecchia compagine che nulla ha a che fare con la nuova gestione - a seguito di istanza presentata da Ognivia company International spa, dall'ex amministratore David Miani, dal professionista Berardino Turilli e da alcuni ex calciatori, in particolare Boldrini, Brenci, Cafiero, De Iulis, Farroni, Ibe, La Vista, Padovani, Pepe, Pupeschi, Ranelli, Ruci, Steri e Zane. 

Dal sogno degli spareggi per la promozione in serie B con mister Giovanni Pagliari, alla mancata approvazione del bilancio a marzo 2018 con l'inevitabile mancata iscrizione alla serie D la scorsa estate, ed una nuova società, la Città di L'Aquila, costretta a ripartire dalla Prima categoria nonostante vi fossero stati tentativi goffi, nei mesi precedenti, di salvare una situazione chiaramente compromessa: ora, si potrà - e si dovrà - fare piena luce su ciò che è accaduto. 

Il Tribunale ieri ha dichiarato lo stato di decozione della società, ricorrendo la sussistenza di debiti scaduti e non pagati superiori ai 30mila euro: in particolare, il credito complessivo vantato dai ricorrenti ammonta ad oltre 219 mila euro. 

La società - resistente nell'ambito della procedura prefallimentare - non ha contestato le somme, proponendo un concordato preventivo che, tuttavia, è stato dichiarato inammissibile dal Tribunale. Ed il motivo è presto detto: i giudici hanno provato "lo stato di insolvenza" attraverso l'"omesso deposito dei bilanci successivi al 2016, il perdurante inadempimento della società resistente rispetto ai crediti vantati dai ricorrenti, l'inattività della società che non consente il ricavo di utili, l'elevato ammontare dei debiti tributari, per olter 1 milione e 700 mila euro all'ultimo bilancio. 

Non solo. 

I giudici hanno giudicato "del tutto inverosimile" l'attivo patrimoniale dichiarato di 2 milioni e 144 mila euro, a fronte di passività per 2 milioni e 289 mila euro e, d'altra parte, l'attivo - "anche a voler ritenere per mera ipotesi che fosse di immediata liquidazione" - non sarebbe stato sufficiente a ripianare l'esposizione debitoria. 

Dunque, alla società L'Aquila calcio 1927 srl è stato intimato di depositare entro 3 giorni i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché l'elenco dei creditori: è stata fissata al 16 settembre l'adunanza di questi ultimi per verificare le passività. Spetterà poi al curatore delegato, Andrea Mantini, la verifica degli adempimenti. Con ripercussioni che potrebbero essere pesanti per i soci: seppure non investiti personalmente dal fallimento infatti, trattandosi di una srl, potrebbero emergere profili di responsabilità penale a carico dei vecchi e nuovi soci e amministratori. 

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