53 anni dopo il primo e, fino a stasera, unico successo continentale, a 39 anni esatti - l'11 luglio allora, l'11 luglio stasera - dal trionfo mundial di Madrid con il presidente Sandro Pertini a festeggiare in tribuna, a quindici anni dalla notte magica di Berlino che ha regalato agli azzurri la quarta Coppa del Mondo della sua storia, l'Italia è campione d'Europa con un altro presidente in sugli spalti, Sergio Mattarella.
"Football's coming home" cantava Wembley ad inizio partita; il calcio è tornato a casa, possiamo urlare questa notte.
Una vera e propria bolgia aveva accolto la nazionale italiana, con gli inglesi convinti di cogliere un successo atteso dal 1966, dalla Coppa Rimet vinta in casa con la vittoria sulla Germania Ovest. Ed invece, a festeggiare sono stati gli azzurri che, nel novembre di tre anni e mezzo fa, in una gelida notte milanese, pareggiando con la Svezia non si qualificano ai campionati del mondo di calcio.
Un vero e proprio capolavoro firmato da Roberto Mancini, che ha ricompattato una nazionale allo sbando dandogli un gioco europeo, palla a terra e fraseggio mai fine a sé stesso, campo largo con esterni alti e terzini 'dentro' ad attaccare l'avversario, senza mai rinunciare a giocare il pallone; le ultime partite dell'Italia, la semifinale con la Spagna e la finale di stasera con l'Inghilterra non sono state brillantissime ma gli azzurri non hanno mai rinunciato ad uscire palla a terra.
Una favola nella favola, quella di Mancini, che sta dentro l'abbraccio in lacrime con il 'gemello' del goal Gianluca Vialli, un successo strameritato anche per lui: nel vecchio Wembley, la loro Sampdoria aveva perso la finale di Coppa dei Campioni '92 col Barcellona di Koeman. 29 anni dopo, la straordinaria rivincita.
La rosa dell'Italia non era la migliore del torneo, anzi; nell'ultimo spicchio di finale, in attacco c'erano Bernardeschi - una stagione in panchina alla Juventus - il centravanti del Torino Belotti e Berardi del Sassuolo. Eppure, la sensazione era di un trionfo annunciato sebbene la partita fosse iniziata con lo schiaffo di Shaw che aveva bucato Donnarumma, miglior giocatore del torneo, dopo 2 minuti di gioco.
I ragazzi di Mancini hanno sofferto nel primo tempo, con Kane a fare da regista avanzato delle folate inglesi.
La migliore chance per il pari prima dell'intervallo è stata un sinistro di Chiesa, tra i migliori in campo, fuori di poco. Tutta un'altra Italia nella ripresa, rilanciata anche dai cambi di Mancini (subito fuori Barella e Immobile per Cristante e Berardi). E al 67' è arrivato il pareggio: Chiellini va giù in area su un corner, Verratti è rapido a colpire di testa, Pickford smanaccia sul palo e Bonucci insacca sulla ribattuta.
Il punteggio non cambia più fino al 90', si va ai supplementari ma è 1-1 anche al 120' e servono i rigori, come contro la Spagna.
Berardi e Kane fanno centro, Belotti se lo fa parare da Pickford, Maguire la mette sotto l'incrocio; Bonucci insacca, Rashford spiazza Donnarumma ma la calcia sul palo. Tutto da rifare. Bernardeschi porta avanti gli azzurri, Donnarumma è fantastico su Sancho e il match-point è affidato ancora a Jorginho, ma stavolta il Professore tradisce, perché Pickford devia sul palo. Ultimo rigore affidato a Saka, ma Gigio è diventato un muro e para anche questa.
Italia in trionfo, è campione d'Europa!