Sono ore importantissime per il futuro dell'Aquila Rugby. La società neroverde, che con i 5 scudetti cuciti sul petto è stata per anni il vanto dello sport abruzzese, non naviga in acque calme dal punto di vista economico.
E' vicenda nota: anni di gestione più o meno dubbia hanno causato buchi di bilancio che alla fine di ogni stagione agonistica si ripropongono. Attualmente sono circa 700mila euro i debiti accumulati dall'Aquila Rugby 1936 verso banche e creditori (in primis giocatori e allenatori, con pendenze arretrate di circa 70mila euro), inseriti nei bilanci 2011 e 2012, approvati solo qualche tempo fa. Contestualmente ci sono i debiti accumulati nella stagione appena terminata, che ha visto un alto livello dei neroverdi dal punto di vista della prestazione agonistica, culminato nella promozione in Eccellenza.
I risultati sportivi positivi, però, non hanno scaldato l'assemblea dei soci, cui è mancato il numero legale nella importante convocazione di venerdì scorso. In questa fase, il mancato numero legale è fondamentale: è stata decretata la mancata ricapitalizzazione della società. Un colpo pesantissimo per il sodalizio aquilano, che rischia così di andare in liquidazione e, ovviamente, di non iscriversi alla stagione 2014-2015.
Stamane il sindaco Massimo Cialente ha ricevuto alcuni membri del consiglio di amministrazione (Valentino Cianfarano, Vincenzo De Masi, Paola Sarra, Mancini Srl e il presidente Augusto Iovenitti) per trovare una soluzione. Per salvare il salvabile, è spuntata l'ipotesi di una cessione del titolo sportivo a una nuova società. Secondo alcune indiscrezioni, è stata avanzata una proposta da parte di una srl di recente costituzione (si chiamerebbe L'Aquila Rugby Club).
Ore importantissime, dicevamo. Perché scade oggi a mezzanotte il termine per la cessione del titolo sportivo indicato dalla Federazione Italiana Rugby (FIR). Dunque, qualsiasi eventuale cessione – gratuita, il regolamento federale vieta la vendita del titolo – deve essere fatta entro stasera. L'attuale cda, con a capo Iovenitti, sembrerebbe intenzionato a mantenere l'attuale stato delle cose, a causa del veto che, in queste ore, starebbero ponendo due soci. Un atteggiamento rischioso quello della proprietà, perché nel caso L'Aquila non si riuscisse a iscrivere al campionato o, peggio ancora, finisse in liquidazione, il titolo sportivo andrebbe direttamente in capo alla FIR, che potrebbe decidere di assegnarlo arbitrariamente a un'altra squadra.
La proposta dell'Aquila Rugby Club srl dovrebbe essere arrivata stamane sul tavolo dell'Aquila Rugby 1936, che starebbe decidendo se cedere il passo o tentare di tenere in vita la società anche per la prossima stagione. La seconda via sarebbe sicuramente quella più difficile da intraprendere per l'attuale dirigenza, anche perché – oltre ai su citati debiti – ci sono anche i cosiddetti "lodi" da adempiere. In sostanza, il tribunale sportivo federale ha condannato L'Aquila a pagare diversi contenziosi aperti da giocatori non stipendiati. Soldi che, a quanto è parso dai numeri esigui dell'ultima assemblea dei soci, la società non sembra voler cacciare.
Una cosa è certa: l'operazione sulla cessione del titolo permetterebbe di attrarre nuovi soci, che andrebbero a contribuire economicamente per le strutture e la competitività della squadra, la cui composizione è in ritardo rispetto alle altre compagini dell'Eccellenza. Restano da capire quanti e quali debiti la nuova società si accollerebbe e quali sono gli sponsor che potrebbero permettere un campionato che, a conti fatti, costa intorno ai 7-800mila euro.