"Il Comune è obbligato a chiarire e risolvere in tempi rapidissimi questa situazione, garantendo, essendone il diretto rappresentante, le libertà, i diritti, e le possibilità dei cittadini della frazione di Arischia, che chiedono di poter vivere ed usufruire in autonomia, degli spazi sociali all’interno del loro paese". E' una lettera dura nei toni e nei contenuti quella dell'associazione sportiva dilettantistica Arischia Calcio, a proposito dell'assenza del campo sportivo nella popolosa e periferica frazione del Comune dell'Aquila, a quasi sei anni di distanza dal terremoto del 2009.
La lettera recapitata a NewsTown traccia un quadro drammatico dei pasticci, degli "inganni" e delle promesse dell'amministrazione comunale, denunciate in questi anni dalla squadra di calcio del paese.
La presenza di infrastrutture sportive, anche piccole e basilari, è un grande collante sociale nelle piccole comunità delle aree interne.
La lettera dell'Asd Arischia Calcio
Ancora una volta ci troviamo, nostro malgrado, a dover far fronte alle disattese promesse riguardanti la riqualificazione dell'area sportiva sita nella frazione di Arischia. Promesse di cui il Comune dell'Aquila si è reso artefice e purtroppo protagonista in negativo.
La A.S.D. Arischia nasce nell'estate del 2011, dal desiderio di un gruppo di giovani: fondare una squadra di calcio agonistica e riportare, anche attraverso le attività di questa, una vitalità sociale nella comunità fortemente colpita dal sisma del 6 Aprile, ma già barcollante prima del tragico evento.
Si credeva, e si continua ancora a credere, che investire tempo, denaro e idee in una frazione di periferia, lontana dal suo Comune di riferimento, sia l'unico modo per non far morire la stessa. Per far ciò, tuttavia, servono spazi sui quali operare in libertà, nel nostro caso, un campo sportivo e degli spogliatoi a norma di legge.
Già nel 2011, per mezzo stampa, si parla di fondi destinati dalla Protezione Civile alla ristrutturazione delle aree sportive ospitanti i Campi di Accoglienza. Il sito di Arischia era uno di questi, soldi stanziati ed inspiegabilmente mai giunti a destinazione.
Nel 2012, l’attuale amministrazione, durante la campagna elettorale precedente le elezioni comunali, attraverso l’allora assessore allo Sport, promette la realizzazione del campo in tempi brevi, chiede inoltre la partecipazione attiva alla A.S.D. Arischia: un progetto da valutare e rendere esecutivo. Il progetto viene realizzato rapidamente da un ingegnere facente parte dell’associazione, con dispendio di tempo, denaro e immagine personale, e consegnato seguendo le normative vigenti; non ci è dato sapere, ad oggi, in quale archivio questo progetto sia finito.
Della ristrutturazione promessa, naturalmente, si perdono le tracce. Il cambio dell’assessorato allo sport in Comune apre nuovi scenari e speranze, ci viene tuttavia rimproverata una cattiva abitudine arischiese: avere in loco molteplici associazioni in conflitto, contendenti un unico spazio; nello specifico ci si riferiva alla realizzazione di una struttura polivalente, da parte dei Park Forest Ranger (Protezione Civile), adiacente al campo sportivo, struttura ad uso di tutti i cittadini.
Per far fronte a tali affermazioni si realizza, congiuntamente all’associazione di Protezione Civile, un condiviso e chiaro protocollo d'intesa vertente sulla condivisione e gestione dell’area sportiva. Tale documento, subitamente protocollato in Comune, sembra essere ad oggi disperso.
Resta in memoria l’innovativo atto di collaborazione e dialogo che ci vede protagonisti. Dal 2012 ad oggi inizia un valzer di promesse ed azioni che vedono il Comune, con i suoi tecnici, protagonista di proclami, riunioni, terze commissioni messe a verbale, e cosa per noi inspiegabile, diversificati progetti portati a termine, attendenti solo di andare in appalto, costantemente interrotti, con relativa rimozione dei tecnici responsabili.
Abbiamo assistito ad eventi imbarazzanti, come la salita ad Arischia dell’assessore allo Sport ed i suoi tecnici, sventolanti un progetto faraonico da 500.000 euro destinato alla realizzazione degli spogliatoi. Abbiamo ascoltato questa amministrazione accusarci di aver disatteso gli impegni presi, eppure siamo stati noi i primi a proporre una co - partecipazione finanziaria al fine di realizzare l’opera.
Ricordiamo inoltre i numerosi proclami ufficiali, poichè provenienti da consiglieri comunali, che mettevano in evidenza i fondi disponibili per la realizzazione dell'opera, qualcuno dovrà pur spiegare se tali fondi esistono e dove sono. In questi quattro anni di attività siamo stati costretti ad andare in affitto in strutture presenti in altri Comuni, investendo più di 20.000 euro, molti dei quali provenienti da autofinanziamenti, soldi che potevano essere investiti in bel altro modo.
Questi sono solo alcuni punti di una triste storia che và avanti da ormai troppo tempo, resta il fatto che Arischia è la sola comunità nel comune aquilano a non aver un campo sportivo, indipendentemente da tutto, questa è una vergogna. Uno dei grandi mali del nostro tempo è l'abitudine a dimenticare, a credere che i cittadini possano essere ingannati costantemente, la politica moderna è fondata su tale presupposto ma, se questo è il gioco che tale amministrazione intende portare avanti, noi non siamo più disposti a giocare.
La riqualificazione del campo sportivo di Arischia è un diritto di tutta la comunità, come lo è del resto avere una scuola dove mandare i propri figli. Il Comune è obbligato a chiarire e risolvere in tempi rapidissimi questa situazione, garantendo, essendone il diretto rappresentante, le libertà, i diritti, e le possibilità dei cittadini della frazione di Arischia, che chiedono di poter vivere ed usufruire in autonomia, degli spazi sociali all’interno del loro paese.