Mercoledì, 11 Maggio 2016 22:28

Stabilizzazione GSSI: scontro in Senato tra Pezzopane e Blundo

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"Il decreto che il Senato sta per approvare rafforza il progetto della Buona scuola e definisce meglio un’idea di Paese che punta sul merito, sulla cultura, sulla ricerca e sull’educazione di tutti e soprattutto dei giovani cittadini".

A dirlo la senatrice del Partito Democratico, Stefania Pezzopane, intervenuta in Aula, a Palazzo Madama, in fase di discussione del decreto università. "A dispetto del disfattismo degli apocalittici – ha sottolineato Pezzopane – la Buona scuola funziona e funziona bene. Con questo decreto si rifinanzia il programma Scuole belle per l’edilizia scolastica, si raddoppia il compenso dei commissari di concorso, si estende la card di 500 euro anche ai diciottenni non comunitari, si offre a più insegnanti di ruolo la possibilità di restare vicino a casa e si prevede l’assorbimento dellegraduatorie di merito del concorso 2012 dell’infanzia".

Un decreto importante, per L'Aquila. 'Contiene', infatti, la stabilizzazione del GSSI. "Eccezionale la previsione per il Gran Sasso Science Institute, un impegno assunto dal Premier e dal ministro Giannini durante la visita ai laboratori Infn del Gran Sasso e subito onorato. Il GSSI, centro di ricerca e una scuola di dottorato internazionale - ha spiegato Pezzopane, in Senato - viene ora stabilizzato dopo un triennio di sperimentazione e dopo la valutazione positiva dell’Anvur".

Quattro i corsi di dottorato attivati in Fisica, Matematica, Informatica, Sviluppo territoriale. "Nel primo triennio, ha ricevuto oltre tremila domande da tutto il mondo, per un totale di circa 150 allievi di dottorato e giovani ricercatori selezionati, di cui circa il 50% provenienti dall’estero. Una realtà che lavora in sinergia con i laboratori Infn del Gran Sasso e con l’Università dell’Aquila, nata dopo il terremoto grazie al piano strategico di rilancio del territorio, che rappresenta per la nostra regione un fattore di indubbio sviluppo e un’occasione preziosa. Un’istituzione – l'affondo della senatrice democrat – da tenere fuori dalle sterili polemiche politiche alle quali si è abbandonata nell’Aula del Senato la senatrice Blundo".

Ed in effetti, Enza Blundo non ha mancato un vero e proprio affondo, avverso il GSSI. "Potrebbe rappresentare per il territorio abruzzese, almeno sulla carta, un importante volano di sviluppo, capace di portare delle positive ricadute sul territorio grazie all'ambiziosa mission che si prefigge, cioè attrarre competenze specialistiche di alto livello nel campo delle scienze di base e dell'intermediazione fra ricerca e impresa. Tuttavia - ha dichiarato la senatrice pentastellata - tale progetto è stato finora capace solo di attrarre cospicui fondi: 36 milioni di euro per il triennio 2013-2015, più ulteriori 9 milioni di euro, già assegnati con l'ultimo decreto milleproroghe, ai quali si vanno ad aggiungere i 18 milioni di euro assegnati con la delibera CIPE 76/2015 per il triennio 2016-2018".

Blundo ha inteso sottolineare come non ci sia chiarezza sull'utilizzo dei fondi. "Non si può non fare una riflessione più ampia sulla condizione in cui versa la ricerca scientifica nel nostro Paese - ha proseguito - dove alla dispersione, inaffidabilità, intermittenza e scarsa trasparenza con le quali vengono assegnate le risorse, alla quasi totale assenza di verifiche in itinere o ex post dei risultati raggiunti, alle sistematiche sforbiciate ai fondi destinati alla ricerca fanno inspiegabilmente da contraltare progetti ambiziosi e dispendiosi, come appunto il Gran Sasso Science Institute o il 'petaloso' Human Technopole, che dovrebbe sorgere addirittura nell'ex area dell'Expo, sui quali si decide di convogliare un quantitativo di risorse che, se da un lato sembrerebbe giustificato dagli obiettivi che si intenderebbero raggiungere, dall'altro ci svela l'inverosimile facilità, rapidità e costanza con la quale vengono invece stanziate tali risorse, alla luce dei tagli registrati nel comparto della ricerca universitaria negli ultimi anni. Questo ancora non ci è dato di capire".

"Ritengo - ha concluso Blundo - che tale schizofrenia attesti la tendenza della politica negli ultimi anni a considerare la ricerca scientifica e la scuola non come le vere priorità per lo sviluppo del nostro Paese, bensì come il terreno sul quale far crescere, attraverso continui spot, annunci, veicolati finanziamenti a pioggia, il consenso popolare. Ma questi castelli di sabbia, che siete bravi a costruire, non hanno fondamenta nella realtà. Cari colleghi, ve lo dico di cuore: si stanno sgretolando e cadranno molto presto".

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Maggio 2016 22:37

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