Martedì, L'Aquila si è svegliata sotto una pesante coltre di neve. Come è andata per noi studenti fuori sede che non siamo muniti di auto però, forse vale la pena raccontarlo.
Alle 10 di mattina, mi trovavo alla fermata all'Hotel Amiternum in compagnia di una decina di studenti. Tutto ciò che volevamo era semplicemente prendere un autobus. Molti aspettavano notizie su quelli della linea Arpa, altri su quelli dell'Ama per raggiungere, perlomeno, il terminal bus di Collemaggio.
Aspettando però, vedevamo solo autobus andare verso Coppito, dove – a detta degli autisti - avrebbero terminato la loro corsa e raggiunto la rimessa. Nessuna traccia di qualunque altro mezzo pubblico che andasse verso il centro della città.
Alle dieci e mezza ero ancora ad aspettare al freddo. In quel lasso di tempo, sarebbero dovuti passare due bus e invece nulla: l'attesa si prospettava ancora lunga.
La neve scendeva vorticosamente. Per ingannare il tempo, contatto un'amica che era riuscita a farsi accompagnare nella sua facoltà di Chimica. Non era stata informata dell'interruzione delle lezioni e non riusciva a prendere un autobus per tornare indietro. È lei che mi dice che sul sito dell'Ama c'è uno strano avviso: la ditta ha momentaneamente interrotto i trasporti.
Comunico la notizia ai ragazzi che erano lì e, sentendoci uniti da un fine comune, facciamo amicizia e decidiamo di chiamare insieme un taxi. Non riusciamo nemmeno a prendere la linea e vista anche l'assenza di quelli che solitamente stazionano presso il Motel, abbandoniamo definitivamente l'idea.
Non c'era molto altro da fare, se non provare a fare l'autostop. Tra indifferenza e sorrisi nel declinare il favore richiesto, ci spostiamo verso il benzinaio per poter chiedere ancora aiuto a qualcuno. Dopo diversi tentativi, finalmente incontriamo una signora che, nonostante il terminal dei bus non sia la sua meta, si offre di accompagnarci.
Fortuna che all'Aquila la neve ferma solo gli autobus, non la gentilezza!
di Ludovica Salera