Giovedì, 17 Aprile 2014 15:39

Uds contro i test d'ingresso universitari: "Tutto questo non ha senso"

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L'Unione degli Studenti dell'Aquila prende posizione contro i test d'ingresso anticipati ad aprile e la selezione delle università a numero chiuso, e invita tutti gli studenti a partecipare al dibattito.

"Abbiamo raccolto - fanno sapere in un comunicato - migliaia di testimonianze di dissenso in tutta Italia ed anche nella nostra città. Invitiamo quindi tutti gli studenti a comporre un dibattito ampio, che coinvolga la rappresentanza sia negli organi delle scuole, sia nella Consulta Provinciale, sia nelle associazioni e nei movimenti cittadini, anche in direzione di una mobilitazione, che a livello nazionale si svolgerà il 12 maggio".

Il movente della contestazione è da ricercarsi nel fatto che, in questi giorni, migliaia di studenti aquilani e non hanno dovuto affrontare i test d'ingresso universitari. Gli stessi ragazzi avranno a breve gli esami di stato e, secondo l'Uds, in questo modo non potranno prepararsi in maniera adeguata per nessuna delle due prove. L'anticipo dei test ad aprile, che è stato introdotto definitivamente quest'anno, è dunque il primo punto da discutere ma non è il solo: il sindacato studentesco pone infatti l'attenzione sulle modalità di preparazione ai test.

"I ragazzi - spiegano nel comunicato - sono costretti, per conseguire i loro obiettivi e i loro sogni, a sostenere una preparazione ai test che la scuola non offre, e che gli enti privati predisposti forniscono in maniera tanto costosa quanto inefficace".

Resta poi aperta la questione delle università a numero chiuso che l'Uds definisce "priva di senso". "Nonostante l'Italia sia uno dei Paesi con meno laureati in Europa, - denunciano - lo strumento del numero chiuso viene adottato da oltre il 60% dei dipartimenti italiani". Le contraddizioni di questo sistema sono evidenti sul piano pratico. "Ad esempio, - contestano gli studenti - in un momento di profonda crisi del sistema sanitario per la mancanza di dottori ed operatori sanitari, il numero chiuso a medicina è volto a limitare l'accesso ala formazione medica".

La rivendicazione dell'accesso libero si sta evolvendo attraverso l'acquisizione di testimonianze da parte degli studenti, che si sono rivolti direttamente al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

Ecco alcuni stralci di una testimonianza di una studentessa aquilana.

Io riesco a comprendere le non poche difficoltà che si possono incontrare davanti all'ipotesi di abolire il numero chiuso, e con il quale in parte mi trovo in accordo, perché è vero, non tutti possono fare i medici, gli architetti o i veterinari, ma neanche gli insegnati o gli ingegneri. Il problema non si risolve con questi test di ammissione, ma come all'estero con uno screening al primo anno, espellendo dal corso di laurea chi non riesce a sostenere gli esami in programma, facendo così rimanere nel corso chi davvero lo merita e lo dimostra applicandosi nello studio degli esami.
Io mi sento presa in giro dalle raccomandazioni in questo Paese che sono all'ordine del giorno e sono indignata dalle persone che hanno pagato 30 mila euro per passare il test, contro le quali non è stato mosso un dito e di conseguenza chi ne paga il pegno sono le persone integerrime che credono nei valori della meritocrazia e non si piegano a questo sistema di leggi non scritte secondo le quali se non hai le "spalle coperte" da qualcuno che conta non vai da nessuna parte.

 

Ultima modifica il Giovedì, 17 Aprile 2014 16:08

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