Martedì, 06 Maggio 2014 15:58

Ingegneria, inaugurata biblioteca: incertezza su ritorno dipartimenti a Roio

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Si è tenuta ieri, presso il polo universitario di Roio, la cerimonia di inaugurazione della Biblioteca di Polo, ristrutturata dopo il sisma. La biblioteca, dotata di 22mila volumi e 760 riviste e con 300 posti a sedere, offre inoltre una vista che solo la fredda frazione di Monteluco di Roio può regalare.

A scoprire le targhe e tagliare il nastro è stata la rettrice Paola Inverardi che ha specificato: "Dietro queste targhe non ci sono solo soldi ma molto di più: è un contributo di solidarietà da parte di chi vuole partecipare alla ricostruzione del nostro territorio ed è un incoraggiamento perché noi qui recuperiamo quello che avevamo e andiamo oltre. Ci rimettiamo a fare il nostro mestiere e a contribuire al futuro del nostro Paese".

Il riferimento della Rettrice alla solidarietà è per la Erg, che ha sostenuto la fase progettuale attraverso borse di studio destinate a ex studenti e ricercatori, e per l'impresa Delta Lavori, ditta esecutrice dei lavori, che ha anche contribuito con un finanziamento.

A ringraziarli è stato anche il direttore del Dipartimento di Ingegneria industriale e dell’informazione e di economia, Francesco Parasiliti. "Questa è la nostra casa - ha detto - io sono venuto qui circa trent’anni fa, quando ero un giovane ricercatore, e non c'erano tutte queste strutture che hanno fatto della facoltà di Ingegneria un luogo di formazione e di accoglienza per gli studenti. Vederlo rifiorire mi riempie il cuore".

Il Dipartimento guidato da Parasiliti si trova però ancora nella sede dell’ex-Optimes mentre il Dipartimento di Ingegneria civile, edile-architettura, ambientale (DICEAA) è a Roio già dallo scorso ottobre.

Come mai entrambi i dipartimenti non sono stati ricollocati a Roio? Lo abbiamo chiesto al professor Dante Galeota, direttore del DICEAA. Dal primo giorno di lezione a Roio, in cui lo stesso professore ci aveva illustrato la situazione dei lavori, le cose non ci sembrano molto cambiate. Certo, l’edificio C, quello in cui c’è l’aula magna e la biblioteca, è utilizzabile ed utilizzato da ottobre, così come lo stesso professore aveva previsto. L’edificio B in cui vi sono le aule didattiche è anch’esso funzionante: è stato recuperato grazie al Provveditorato alle Opere Pubbliche ed è attualmente sede dei corsi.

Il "pezzo mancante", però, è l'edificio A che il Rotari Club aveva consegnato da tempo, ma i cui lavori sono bloccati ormai da mesi a causa di un problema di armonizzazione degli impianti di sicurezza. "In pratica - ci spiega Galeota - l’ufficio tecnico e l’area edilizia non aveva detto né ai progettisti, né all’ingegnere e neanche al gruppo del Rotari che esisteva un progetto di armonizzazione, cioè che ad esempio le linee di sicurezza dell’edificio B, dell’A e del C erano messe in comune. All’epoca, quindi, l’ingegnere Ottaviano fece tutte le progettazioni per la sicurezza, come quelle contro gli incendi, relativamente solo a quell’edificio. Si è trovato poi nella condizione di dover armonizzare quello che aveva fatto lì con gli altri edifici ed è allora che si è bloccato tutto".

I lavori da effettuare su quella struttura, a detta del professore, non sono poi molti: si tratta di tirare fuori una scala di sicurezza in acciaio per l’esterno e fare delle aperture. Il problema, però, è che la ditta esecutrice dei lavori, la Delta Lavori, non ha voluto prendersi la responsabilità di intervenire su una struttura che in precedenza era stata classificata E (danni strutturali dovuti al terremoto), senza avere le autorizzazioni da parte dell’Ateneo o del Provveditorato.

"Il palleggio di responsabilità tra i due enti è durato una vita", asserisce infine il direttore. Eppure basterebbe riaprire quell’edificio per poter finalmente trasferire nel polo di Roio, oltre agli studi dei docenti, anche l’altro dipartimento di Ingegneria. Quest’ultimo è infatti situato ancora nella ex-Optimes dove, oltre allo scandalo per presunti affitti gonfiati che hanno coinvolto l’ex rettore Ferdinando Di Orio, rappresenta ancora una spesa di affitto onerosa per l'Università.

C’è poi la questione che riguarda il vecchio edificio. Già la volta scorsa Galeota aveva fatto dei pronostici relativi alla durata dei lavori di almeno tre anni, visto i massici interventi da effettuare sulla struttura. I lavori però, non sono neanche partiti, nonostante progetto e finanziamenti siano pronti. "Temo - ha ipotizzato il direttore - che manchi la volontà da parte di qualcuno di avviare dei lavori, il cui costo risulta elevato. Forse qualcuno pensa che quel finanziamento possa essere utilizzato in altro modo, perché altrimenti non riesco a capire il motivo per il quale da più di due anni il progetto è pronto e ancora non si parte".

Abbiamo chiesto un chiarimento alla rettrice Inverardi: "Il problema è che sul progetto non si è completamente d’accordo. Si sta discutendo, anche con la Soprintendenza, sulle possibili alternative progettuali: ci sono diversi punti di vista tra conservatori ed innovatori riguardanti le tecniche costruttive. Qualcuno voleva, ad esempio, ripristinare la vecchia struttura che però è parecchio datata".

"C'è qualche mese in ritardo - ha concluso la Rettrice - nel prendere la decisione su come si vuole ricostruire questo edificio e me ne prendo anche la responsabilità, perché non ho tenuto le fila del discorso: si tratta solo di una scelta interna, da condividere".

Gli scatti di Silvia Santucci

Biblioteca a Ro...
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Ultima modifica il Mercoledì, 07 Maggio 2014 13:12

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