Ve ne sarete accorti. E' da circa un mese che è comparsa su Facebook la pagina "Spotted - Univaq". Ora anche L'Aquila si aggiunge alla lunga lista di città universitarie che ne hanno una. In solo un mese di vita ha all'attivo già 2.545 fan e una bacheca di post e commenti molto frequentata.
Il fenomeno "Spotted" è partito nel 2010 quando un gruppo di studenti di Londra decise di creare un sito dove poter commentare anonimamente le ragazze che frequentavano l'università, e che in poco tempo aveva raggiunto più di 250mila utenti. Il sito fu chiuso dopo numerose proteste e reclami, a poco più di due mesi dalla nascita.
Ma allora perché non riproporre con l'esplosione dei social network lo stesso "schema" in un'anonima pagina Facebook?
"Spotted" (in inglese "avvistato") consiste nel mandare un messaggio privato all'amministratore della pagina, con la descrizione di una ragazza o di un ragazzo e specificando il luogo dell'avvistamento. Il messaggio poi verrà pubblicato in maniera totalmente anonima.
Sembra un gioco molto carino, soprattutto se si tratta di amore, di complimenti, o di apprezzamenti. La pagina risulta molto meno scherzosa e accattivante quando si scende su un linguaggio triviale o sessista.
Una volta ci si appostava alla macchinetta del caffè, all'uscita dalle lezioni o nelle aule studio. Oggi ci si "spotta", "twitta" e "tagga".
Benvenuto rimorchio social! Una grande fan del "rimorchio old style".
Ilaria Grappasonno - studentessa di Lettere, Univaq