Si chiama "Ri-torno al futuro", il reportage girato all'Aquila nella primavera del 2014. Il filmato documenta il lavoro di ricerca-azione che ha coinvolto la scuola secondaria di I grado "Mazzini-Patini" e un gruppo di studiosi di area pedagogica, geografica, motoria e sportiva dell'Università degli Studi dell'Aquila e dell'Università Politecnica di Madrid, in collaborazione con Rai Scuola.
A cinque anni dal sisma, il progetto ha puntato ad analizzare e intervenire sulla visione di città propria dei preadolescenti aquilani. Attraverso un lavoro di outdoor training, ragazze e ragazzi di 13 anni sono stati riportati in centro storico, sperimentando il disorientamento e la confusione che deriva da una scarsa frequentazione di quei luoghi.
"Si è trattato - spiegano sul sito Rai.it - di costruire un modello di intervento nel post-emergenza che chiama in causa le competenze riflessive dei ragazzi, le competenze spaziali, l’uso del corpo per la riappropriazione degli spazi urbani e per la ricerca di quelle energie individuali e sociali utili a scoprire il senso della cittadinanza in una realtà di post-emergenza".
"E' urgente una ricostruzione sociale - ha detto Alessandro Vaccarelli, docente di pedagogia generale dell'Università degli Studi dell'Aquila - e questo ci ha spinto come pedagogisti, geografi e docenti di scienze motorie a ricostruire l’idea di cittadinza e di città attraverso la scuola e l’educazione".
L'importanza del progetto si evince dalla reazione degli studenti alla vista della (sconosciuta) Piazza San Pietro di Coppito: "Non è un granché", dicono i ragazzi. Quello che dovrebbe spingerci a riflettere, però, è che non riescono neanche ad immaginare la bellezza che si cela dietro a puntellamenti ed impalcature. (sil. sa.)
Guarda il reportage "Ri-torno al futuro. L'Aquila 5 anni dopo. Cosa ne pensano i ragazzi"