La crisi dell’Università italiana non accenna ad arrestarsi. Se le riforme degli ultimi quindici anni non hanno sortito alcun effetto sull’efficienza del nostro sistema universitario, la situazione che va oggi delineandosi è quella di una vera e propria emergenza. Pochissimi alloggi, meno borse di studio e aumento delle tasse. Risultati? Dal 2011 al 2015 gli atenei italiani hanno perso complessivamente il 6,8% di iscritti.
L’indagine, condotta dal quotidiano Il Sole 24 Ore, traccia un quadro inesorabile dello stato del nostro sistema terziario d’istruzione, con le nostre Università che risultano sempre più vuote. L’esodo degli studenti si concentra principalmente al Sud. E, giusto per fare un esempio, l'Università degli Studi dell'Aquila o si piazza al quarto posto nella graduatoria sul crollo delle immatricolazioni, registrando una flessione degli iscritti del 34,8%.
Tra le cause della perdita degli iscritti, alla debolezza endemica del welfare universitario – la legge di stabilità, attualmente al vaglio del Senato, non stanzia fondi a favore del diritto allo studio - si aggiunge la riforma del meccanismo di computo dell’ISEE. I nuovi criteri, infatti, alzando i parametri di molte famiglie, ha escluso dall’assegnazione delle borse di studio migliaia di studenti, facendoli risultare più ricchi ma senza aver guadagnato un euro in più. Con la conseguenza che il nuovo ISEE, duramente contestato, ha prodotto, a livello nazionale, un calo delle domande delle borse di studio del il 20% circa rispetto all’anno scorso.
Anche in questo caso, l'Ateneo aquilano si allinea con la tendenza negativa. Nelle graduatorie relative alle borse di studio pubblicate dall’Azienda al diritto allo studio, emerge – come riporta il sito uninews24.it - con riferimento ai soli immatricolati, una flessione rispetto all’anno scorso del 10,1% delle domande, con un crollo del 25% degli studenti risultati idonei all’assegnazione. A livello complessivo -includendo oltre agli immatricolati anche gli altri studenti - su 2115 domande, solo 959 avranno diritto alle agevolazioni, contro i 1201 studenti dello scorso anno. Non solo. Anche le domande relative ai posti letto alla Campomizzi hanno subito un netto calo, risultando il 33% in meno rispetto all’anno precedente.
Nel tentativo di formulare un’ipotesi di soluzione che riesca ad arginare tali problematiche, è stato avviato, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e su sollecitazione del Consiglio nazionale studenti universitari, un tavolo tecnico sulle ricadute del nuovo meccanismo di computo dell’Isee.
“Il tavolo ha analizzato gli impatti del nuovo ISEE rilevabili fin da adesso - ha affermato a NewsTown Andrea Fiorini, presidente del Consiglio nazionale degli studenti (Cnsu) - presente, insieme agli altri attori coinvolti, alla prima riunione- Nel primo tavolo è stata recepita la proposta del consiglio nazionale studenti universitari che punta al mutamento delle soglie e, conseguentemente, all’indizione di un nuovo bando per borse di studio al fine di includere nelle assegnazioni gli studenti tagliati fuori in basi ai nuovi criteri. Sono stati inoltre richiesti dati certi sulle domande e le relative assegnazioni riguardanti tutti gli Atenei in Italia. Una volta analizzati, si entrerà nella fase operativa".
Per adesso, quindi, la soluzione non c’è. Si dovrà attendere la prossima riunione del tavolo tecnico che si terrà, ha affermato Fiorini "a breve".