Venerdì, 19 Luglio 2013 16:46

Otto Von Kitsch: uno spettacolo per ricordare l’esistenza di una realtà diversa

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Venerdì 19 luglio dalle ore 21:30 presso Piazza Angioina, nell'ambito della manifestazione culturale "I Cantieri dell'immaginario", il gruppo e-MOTION presenta l'opera semiseria Otto Von Kitsch.

Il testo di Stefano Moretti e Roberta Vacca è liberamente ispirato a "Le avventure di Don Chisciotte de la Mancha" di Miguel De Cervantes, del quale conserva lo spirito visionario e fantasioso, aggiungendo aspetti multirazziali e plurilinguistici, non immuni da uno sguardo ironico sulla realtà contemporanea.

Le avventure sono narrate in forma di commedia musicale, unendo il canto alla recitazione e alla danza fino alle forme più contemporanee di comunicazione sonora quali il rap, per dar corpo sonoro alla trama.

L'allestimento, di estrema semplicità, concentra tutti gli incontri dei due protagonisti nella piazza di un paese non molto ben identificato: luogo di scambio ideale tra le culture. Otto von Kitsch monta in sella alla sua stessa follia e ci conduce, senza paura e senza macchia, nella vita di tutti i giorni con la leggerezza che solo un bambino, o chi torna ad essere tale, può avere.

"Il mondo sognato ed idealizzato da Cervantes in Don Chisciotte - spiega Manuele Morgese, regista, attore, direttore artistico e fondatore della Compagnia TEATROZETA dell'Aquila - viene tradotto, contestualizzato e trasposto da Roberta Vacca in un "non luogo" e in un "non tempo" con un abile e sapiente gioco musical teatrale e rimodulato dai personali spunti registici in giochi esilaranti, grotteschi e, a volte, drammatici.

Il comune denominatore dell'opera sta nel riprodurre il teatrino della vita: il mondo dei diseredati, dei fantomatici personaggi che popolano una piazza, un paese, una metropoli.

In questo teatro nel teatro - aggiunge il regista - il mondo di Otto, protagonista in fuga dalla clinica (e forse dalla vita reale) dove è stato recluso, nello spazio scenico rarefatto di una piazza, tra finzione e realtà, come un sogno, una trasposizione della mente, vengono partoriti personaggi reali o immaginari.

L'opera – conclude - s'innesta nel contesto di una realtà come quella dell'Aquila, dove il mondo interiore, desolato e perduto di Otto si traduce in echi perduti della memoria e del silenzio".

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Luglio 2013 17:41

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