Shahram Shabpareh è un cantante e musicista iraniano di 69 anni. Da quarant'anni celebre pioniere della musica pop iraniana nel mondo, ha venduto milioni di dischi in decine di Paesi ed è considerato il più grande batterista della storia del suo Paese.
Il suo nome non dice granché in Italia, se non a qualche super esperto di musica persiana, ma il suo viso è celebre, perché una sua canzone è la canzone italianizzata più famosa del web: Esce ma non mi rosica.
Da anni milioni di visualizzazioni su You Tube, grazie a Lorenzo Rutili alias Celestino Camicia, che nel 2008 ascoltò la hit del pop iraniano e pensò di "italianizzarla", ossia non di tradurla correttamente dal farsi all'italiano, ma di sottotitolarla in italiano arbitrariamente, in base all'assonanza fonetica con i versi cantati in farsi.
Shabpareh fondò a 17 anni la sua band, dal nome occidentale: i Rebels, con cui suona anche nel video trent'anni dopo diventato virale. Negli anni '70, già famoso, si trasferisce in California, ma in seguito alla rivoluzione islamica khomeinista del 1979 e all'introduzione della Sharia gli viene fatto divieto di tornare in patria. Da allora vive negli Stati Uniti. La canzone, che conta milioni di visualizzazioni negli ultimi anni, si chiama Faires (fate), in lingua originale پریا - شهرام شب پر.
Esce ma non mi rosica nacque nel periodo del filone sul web delle canzoni straniere italianizzate, che ha portato alla traduzione non-sense, scorretta e goffa di hit della musica nazionale russa, indiana, e di altri paesi extraeuropei. Ma il pezzo di Shabpareh rimane il più celebre, tanto che in Italia l'8 gennaio di ogni anno si celebrà l'Ascanio day, che riprende il ritornello Ehi lascia entrare Ascanio, dall'8 di gennaio.
Una "festa" celebrata su internet - c'è addirittura una petizione online che vuole l'8 gennaio come "Giornata dell'amicizia Italia-Iran" - ma anche fuori dal web: nel 2014 fu lo spazio sociale dell'Aquila CaseMatte a organizzare una festa in onore di Ascanio, mentre ieri sera la tradizione si è rinnovata all'Arterìa di Bologna, con una serata che ha visto la presenza anche dello stesso autore del tormentone.