Martedì, 23 Aprile 2013 10:41

La polizia italiana come in Minority report

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È possibile grazie alla ricerca e alla tecnologia prevedere il verificarsi di un crimine prima che avvenga?

Potrebbe sembrare lo scenario di Minority report, film del 2002 diretto da Steven Spielberg (tratto dall'omonimo racconto di Philip K. Dick), ma a Trento con il progetto "eSecurity", potrebbe diventare realtà, trasformando la città in un laboratorio nazionale di "precrimine".

Ovviamente, a differenza del film, la polizia non sarà aiutata dai precog, individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione amplificati, ma da un modello matematico di previsione e prevenzione.

Il progetto (realizzato dalla Questura assieme all'Università degli Studi di Trento e finanziato dalla Commissione europea per 400 mila euro) si basa sul raccogliere ed analizzare dati relativi ai fattori ambientali, alle abitudini locali, alla frequenza di specifici reati e persino sulle condizioni sociali o dell'illuminazione notturna, per poi calcolare scientificamente la possibilità che si verifichi un determinato crimine nella zona.

L'unico inconveniente è la possibilità di prevedere solo i reati "più razionali" come ad esempio rapide o furti, ma è praticamente impossibile anticipare i reati di natura sessuale o gli omicidi, a causa della loro componente emotiva.

Il futuro sarà quindi più sicuro per tutti? Può darsi di si, ma sicuramente a discapito della nostra riservatezza.

ESecurity infatti per poter funzionare ha bisogno di avere accesso e raccogliere dati su praticamente qualsiasi cosa, viene quindi da chiedersi chi sarà il garante per mantenere il giusto equilibrio tra il bisogno sicurezza e la necessità di tutela della nostra privacy.

Ultima modifica il Sabato, 27 Aprile 2013 00:10

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