Domenica, 22 Gennaio 2023 16:48

Congresso e primarie del Partito Democratico, un’occasione?

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Oggi proviamo a fare qualche riflessione sul congresso del Partito Democratico e sulle primarie che permetteranno di scegliere il nuovo segretario.

La discussione congressuale, a nostro giudizio, ancora non chiarisce bene quale parte della società civile si vuole rappresentare e con quali strumenti legislativi. Il Partito Democratico nato nel 2008, guidato da Valter Veltroni, aveva una forte vocazione maggioritaria ma, una prima contraddizione, con un sistema elettorale quasi interamente proporzionale.

La così detta alternanza di governo che si sarebbe dovuta avere, una volta aperte le urne, non si è verificata e oggi, il PD, è il partito, tra quelli rappresentati in parlamento, che ha più governato con ogni tipo di maggioranza. Come se, in questi anni di crisi, economica e pandemica, fosse diventato il partito dello Stato, ovvero il partito sul quale il Presidente della Repubblica poteva contare, per elaborare e sorreggere governi tecnici, con le più inaspettate e innaturali alleanze politiche.

Questo ruolo, magari gradito all’establishment del partito per ricoprire posti di comando nei Ministeri, ha allontanato sempre di più il partito dai cittadini.

L’attacco al lavoro, con il Jobs Act, perpetrato da Matteo Renzi, ha segnato una distanza, attualmente incolmabile, nei confronti di chi perde il lavoro e ha difficoltà nel ritrovarlo, persino con le rappresentanze sindacali. Nonostante tutti questi anni al governo, la legge che regola l’ingresso in Italia di profughi e immigrati, è la Bossi – Fini, mi viene difficile pensare che non ci si è nemmeno provato a modificarla.

Ci dicono, i diritti civili non portano voti, ma per chi li aspetta, sono una necessità di vita, oltre che un riconoscimento sacrosanto. Per troppo tempo, anche per responsabilità della sinistra di questo paese, si è guardato più al governo, indipendentemente da chi fossero, di volta in volta, i compagni di banco, che alle alleanze per affrontare le elezioni con una dignità politica, di chi, continua a dichiararsi difensore degli ultimi e che continua a predicare uguaglianza.

Poi, negli ultimi anni, mentre al Governo erano rappresentati tutti i partiti presenti in Parlamento, escluso Fratelli d’Italia, e insieme elaboravano le politiche economiche e di emergenza, qualcuno pensava come poter erodere l’elettorato del Partito Democratico, parliamo dei 5stelle, Italia Viva, Azione di Calenda, che, come delle iene, si sono accanite su un partito in evidente stato confusionale durante l’ultima campagna elettorale.

Ora invece è il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo, gli ultimi sondaggi danno il Partito Democratico sotto il 15%, soglia mai raggiunta, perché non c’è più nulla da difendere c’è solo la possibilità di ricominciare dal fondo del barile, con l’umiltà e la fierezza che tante compagne e compagni continuano a manifestare nonostante gli errori commessi.

In Europa, quando il gruppo dirigente di un partito Laburista perde le elezioni, si mette da parte e aiuta il movimento a riconquistare la vittoria, da noi no. Quando il segretario, con i suoi accoliti, perde un’elezione, invece di togliersi di torno, crea una corrente che garantisce posti nelle liste delle comunali, regionali e parlamento, così ci si ritrova, nei gruppi dirigenti, perdenti di lusso, ma sempre perdenti.

Infine il sistema delle alleanze. Non si può alternare la vocazione maggioritaria a quella proporzionale, come non si possono fare delle alleanze con chi cerca di fregarti i voti di notte, mentre di giorno ti illude su possibili convergenze.

Lo scioglimento di Articolo 1, ed il rientro nel Partito Democratico, anche se conta poco in termini elettorali, conta molto nel rafforzamento dell’anima di sinistra del Partito, di gente come Pierluigi Bersani non si può fare a meno, se si vuole fare una politica progressista.

Non sono tra coloro che tifano per un insuccesso del vostro Congresso e delle vostre Primarie, perché penso che, un grande schieramento progressista e di sinistra, in Italia, non possa prescindere dalla partecipazione del Partito Democratico.

Ad maiora.

Ultima modifica il Domenica, 22 Gennaio 2023 17:02

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