Giovedì, 16 Febbraio 2023 22:45

Lo spettro delle regionali si aggira per l'Abruzzo

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Lo spettro delle elezioni regionali comincia ad aggirarsi per l’Abruzzo. Manca circa un anno al prossimo importante appuntamento elettorale per l’elezione del Consiglio Regionale e del Presidente della Regione.

Finora al centro del dibattito su questo tema troneggia la questione della legge elettorale regionale, infatti come abbiamo più volte scritto, il Presidente uscente Marsilio, che si presenta per il secondo mandato, è il firmatario di una riforma elettorale che attualmente è sotto il vaglio della commissione statuto. La decisione di Marsilio è stata vista dalle opposizione come uno sgarbo istituzionale, quasi come se fosse una riforma costruita su misura per essere rieletti, almeno questo è quanto ha più volte dichiarato il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale Silvio Paolucci e ribadito dal coordinatore della Costituente del PD dell’Aquila Nello Avellani durante lo speciale Elezioni andato in onda mercoledì scorso su LaQtv. 

Avellani inoltre entrando nel merito della riforma ha espresso non poche preoccupazioni sulle novità contenute in essa, ad esempio l’istituzione di un collegio unico regionale, che pur togliendo il carattere provinciale ai consiglieri regionali corre il rischio di portare ad una perdita di equilibrio riguardo le risorse economiche necessarie per sostenere una campagna elettorale che andrebbe condotta per tutto il territorio regionale. Inoltre, altre critiche vengono poste per quanto riguarda la rappresentatività e la territorialità in particolare per quanto riguarda le aree interne della regione.

Comunque riguardo la riforma elettorale il processo è in corso e sarà competenza dei rappresentanti votare o meno tale proposta, pur restando il dubbio che il percorso della legge elettorale possa non compiersi prima dell’appuntamento elettorale.

L’unica certezza che abbiamo è che il Presidente Marsilio è in campo per la corsa al secondo mandato con la squadra del centro destra che ormai conosciamo. Il Presidente uscente è stato chiamato in questi anni ad affrontare la questione del covid e proprio per questo il tema della sanità potrebbe essere centrale nella prossima campagna elettorale, di certo un punto di forza del centro destra ed in particolare di Fratelli d’Italia sarà quella filiera di amministratori pronti a stringersi attorno a lui per conquistare la vittoria.

Dall’altra parte, ovvero nell’area del centro sinistra, ancora non si parla di nomi, l’unico che era serpeggiato, quello del già nominato Silvio Paolucci, sembrerebbe svanito almeno a quanto dicono i rumors.

Si comincia invece a parlare delle caratteristiche dello schieramento e dei limiti della coalizione. Quanto dichiarato da Avellani sempre su LaQtv è incontrovertibile: bisogna costruire le condizione per la più ampia partecipazione, dai 5 stelle ai gruppi civici di centro, come Polis 335 che vede coinvolti Gianguido D’Alberto sindaco di Teramo, Marco Alessandrini ex sindaco di Pescara, Antonio Luciani e il Consigliere regionale Americo Di Benedetto. Proprio da quest’ultimo inoltre viene ribadita la necessità di un campo largo per far fronte alla destra.

Da quanto sembra quella di un fronte di centro-sinistra ampio e aperto sarebbe l’unica possibilità di assistere ad un confronto contendibile. Ogni altra ipotesi darebbe la partita come già vinta, ad ammetterlo sono gli stessi protagonisti dell'opposizione.

Quello dell'Abruzzo sarà un risultato scontato come quello del Lazio e della Lomabardia oppure questa regione sarà il laboratorio per un'inversione di rotta? Non resta altro che stare a vedere. In questa partita ogni mossa vale quanto uno scacco.

Ultima modifica il Venerdì, 17 Febbraio 2023 08:03

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